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Manno: «Questa Coldiretti non può rappresentarmi»

CATANZARO «Questa Coldiretti non può rappresentarmi». Lo afferma in una nota il presidente del Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese, Grazioso Manno. «Siena, Sardegna, Umbria, Reggio Emilia: sono…

Pubblicato il: 04/03/2015 – 13:29
Manno: «Questa Coldiretti non può rappresentarmi»

CATANZARO «Questa Coldiretti non può rappresentarmi». Lo afferma in una nota il presidente del Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese, Grazioso Manno. «Siena, Sardegna, Umbria, Reggio Emilia: sono solo alcune delle realtà – aggiunge – da cui dirigenti e soci della Coldiretti protestano contro la stessa organizzazione e chiedono verità e trasparenza. Cosa sta accadendo nella Coldiretti nazionale ed in molte realtà regionali e locali? Anche oggi e quotidianamente sulla stampa continuiamo a leggere di rimostranze e proteste rispetto ad alcuni stipendi milionari in Coldiretti, di cui si è parlato anche in un articolo pubblicato da l’Espresso il 5 febbraio scorso. Se quanto riportato nelle suddette dichiarazioni e nei vari articoli che ormai spopolano sul web fosse vero, ci ritroveremmo ad una situazione che ha dell’assurdo: il segretario generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, negli ultimi 11 anni avrebbe guadagnato oltre 10 milioni di euro. Tra ottobre e novembre 2014, per una serie di motivi di cui un giorno parlerò, ho restituito, a malincuore, la mia tessera Coldiretti, dimettendomi anche da presidente del Comitato regionale dei Probiviri».
«Io sono nato – prosegue Manno – e cresciuto in Coldiretti, vi sono rimasto fino all’età di 61 anni. Non è stato facile, per me, lasciare la Coldiretti: la sentivo come cosa mia ed era nel mio Dna. Confesso che negli ultimi tempi la politica di questa organizzazione mi stava stretta, abituato com’ero a sostenere sempre l’unità del mondo agricolo. La Coldiretti, invece, negli ultimi anni, ha scelto un’altra strada: andare avanti da sola. Oggi, leggendo con enorme sorpresa quanto sta accadendo, con le proteste che si levano ormai a macchia d’olio in tutta Italia contro gli stipendi milionari, credo di aver fatto la cosa giusta nel tirarmi fuori da questa organizzazione. A questo punto mi pongo altre domande, e le pongo anche a Pietro Molinaro, presidente regionale dell’organizzazione nonché componente della giunta esecutiva nazionale: qual è lo stipendio del presidente nazionale? Qual’è l’indennità dei componenti la giunta esecutiva nazionale? E quanto guadagnano i vari direttori regionali e provinciali? Di quali altri benefit eventualmente godono? E quanto invece sono costretti a pagare i soci per i vari servizi? È mai possibile che il segretario generale della Coldiretti guadagni molto di più di Obama, della Merkel, di Renzi e di Mattarella messi insieme? Come si giustifica tutto ciò?. E alla luce di tutto questo – conclude Manno – chiedo anche con convinzione a tutti i miei colleghi presidenti dei Consorzi di bonifica calabresi, molti dei quali espressione Coldiretti, di avere uno scatto di orgoglio. Dobbiamo riportare l’Unione regionale bonifiche della Calabria nella giusta posizione di autonomia, in modo che ridiventi punto di riferimento dell’intero mondo consortile, agricolo e non».

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