LAMEZIA TERME E il sindacato Usb denunciò «manipolazioni e comportamenti discriminatori» in occasione del voto per il rinnovo delle rsu nell’ente Regione. La Federazione regionale stigmatizza la «sconvolgente e inqualificabile disinvoltura con la quale la Regione Calabria sta gestendo gli elenchi del personale avente diritto al voto», che «getta una luce inquietante sulle elezioni.
Dopo l’esposto presentato alla polizia giudiziaria «per il comportamento della commissione elettorale nello stesso ente, che aveva disatteso le indicazione del Comitato dei garanti», l’Usb denuncia ora «altre manovre che minano decisamente la credibilità dell’intera fase elettorale, la quale, invece, dovrebbe garantire la massima democrazia all’interno degli uffici pubblici.
La ufficializzazione della lista degli aventi diritto al voto, è avvenuta regolarmente a fine gennaio, ma da allora e sino a ieri (addirittura a elezioni quasi ultimate), c’è stato un continuo susseguirsi di aggiunte di nuovi elettori all’elenco, che non riguardavano qualche singolo lavoratore che era stato nel frattempo trasferito alla Regione Calabria, bensì intere strutture tenute fuori nei primi elenchi».
«Addirittura – continua una nota del sindacato – sembrerebbe che, mentre è stato negato il seggio a Crotone e Vibo, disattendendo addirittura le indicazione del Comitato dei garanti, la commissione abbia poi deciso in corso di votazione, di istituire un nuovo seggio presso una struttura, Calabria Verde, non previsto nei verbali della Commissione. Così fosse, ogni commento diventerebbe superfluo».
«Questo comportamento da parte degli Uffici preposti della Regione Calabria e della Commissione elettorale – conclude la Federazione –, è assolutamente inammissibile e non può essere accettato, per cui la Usb preannuncia che valuterà ulteriori azioni a tutela della democrazia nei luoghi di lavoro e a difesa dei diritti dei lavoratori di poter scegliere liberamente da chi essere rappresentati nei confronti dell’amministrazione».
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