VIBO VALENTIA Sono cinque le persone coinvolte nell’operazione condotta stamattina dalle squadre mobili di Vibo e Catanzaro. Gli uomini guidati da Orazio Marini e Rodolfo Ruperti hanno infatti dato esecuzione a cinque provvedimenti restrittivi nei confronti di altrettanti presunti affiliati alla cosca dei Piscopisani, al centro di una cruenta faida di ‘ndrangheta contro i Patania di Stefanaconi.
Tra gli arrestati ci sarebbero anche i presunti responsabili dell’omicidio del boss Fortunato Patania, ucciso il 18 settembre del 2011 mentre giocava a carte nella sua stazione di servizio, nei pressi dell’uscita Serre dell’A3, tra Soriano e Stefanaconi. Proprio quell’omicidio diede origine alla faida tra la famiglia del boss, storicamente legato a Pantaleone “Scarpuni” Mancuso, e il clan emergente di Piscopio che voleva sottrarsi all’egemonia della potente cosca di Limbadi.
Le misure emesse dal gip di Catanzaro, Assunta Maiore, su richiesta del pm della Dda di Catanzaro Camillo Falvo, riguardano Raffaele Moscato, Rosario Battaglia, Rosario Fiorillo, Annunziato Patania e Michele Fiorillo. Per i primi tre, ritenuti tra i presunti responsabili dell’omicidio Patania, è stato disposto l’arresto, mentre per gli altri due l’obbligo di dimora. Battaglia e Moscato scamparono alla morte la sera del 20 marzo 2012, quando fu ucciso in un agguato un altro degli affiliati ai Piscopisani, Francesco Scrugli. I tre, inoltre, sono stati condannati nel novembre 2014 per la detenzione di una pistola all’interno dell’appartamento di Vibo Marina dove, insieme a Scrugli, erano soliti riunirsi.
Alla luce delle indagini condotte dal Servizio centrale operativo della polizia e dalle squadre mobili di Catanzaro e Vibo Valentia, il 30enne Battaglia è accusato di essere stato il mandante dell’omicidio Patania; Fiorillo (25 anni) avrebbe invece agevolato la via di fuga dei killer dopo l’agguato; mentre Moscato (29 anni, arrestato a Monterezio dagli agenti della mobile di Bologna) è ritenuto, assieme a Scrugli, uno degli esecutori materiali del delitto. Annunziato Patania (53 anni) e Michele Fiorillo (46), infine, sono accusati di favoreggiamento.
La faida tra i due clan ha provocato in meno di un anno cinque omicidi e sei tentati omicidi. Tra i delitti più eclatanti l’omicidio di Davide Fortuna, considerato elemento di vertice dei Piscopisani, ucciso in pieno giorno sulla spiaggia di Vibo Marina nel luglio 2012. Le indagini seguite all’omicidio, organizzato proprio per vendicare l’assassinio del boss, hanno consentito di accertare che per uccidere Fortuna i Patania avevano assoldato dei killer professionisti provenienti dall’Europa dell’Est che, in seguito all’arresto, hanno cominciato a collaborare con la giustizia.
s. pel.
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