REGGIO CALABRIA È di 11 milioni di euro il valore dei beni sequestrati a nove esponenti di rilievo della ‘ndrangheta della Piana colpiti non solo da un provvedimento di sequestro preventivo disposto dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria, ma anche da misure di sorveglianza speciale personale. Disposizioni chieste dalla Procura all’esito di oltre duecento accertamenti economico-patrimoniali che hanno riguardato i familiari di elementi di primo piano del mandamento tirrenico, già individuati dall’indagine “Crimine”, come l’ultraottantenne Domenico Oppedisano, il “mastro di giornata” di Rosarno, Michele Marasco, i capolocale di Laureana di Borrello, Rocco Lamari, di Oppido Mamertina, Antonio Gattellari, e di Bagnara Calabra, Rocco Zoccali. Per tutti, sono stati valorizzati i numerosissimi riscontri acquisiti, mettendo in risalto l’aspetto della sperequazione tra redditi dichiarati e l’incremento patrimoniale accertato, per poi procedere a una nuova e definitiva analisi contabile, che ha consentito di evidenziare un eccezionale arricchimento patrimoniale degli indagati, realizzato nel corso dell’ultimo ventennio, conseguendo ingiusti e illeciti profitti e vantaggi, frutto del controllo del territorio “di competenza” e delle relative attività economiche e produttive. Sotto sequestro sono per questo finite diciassette attività commerciali/quote societari, ventotto fra terreni, fabbricati e complessi immobiliari, quattro autovetture, otto fra conti correnti, depositi e buoni postali e quindici polizze assicurative.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it
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