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Campanella, i dipendenti diffidano Falzea: bloccare i licenziamenti

CATANZARO Ottanta lavoratori della Fondazione Campanella, per il tramite dell’avvocato Francesco Pitaro, hanno notificato un atto di diffida al presidente della Fondazione Campanella in merito al n…

Pubblicato il: 11/03/2015 – 11:04
Campanella, i dipendenti diffidano Falzea: bloccare i licenziamenti

CATANZARO Ottanta lavoratori della Fondazione Campanella, per il tramite dell’avvocato Francesco Pitaro, hanno notificato un atto di diffida al presidente della Fondazione Campanella in merito al nuovo procedimento di licenziamento collettivo avviato. Nell’atto di diffida, gli 80 lavoratori, che sono tutti infermieri e operatori socio sanitari, hanno fatto presente «di essere stati assunti dalla Fondazione – si legge in una nota – a seguito di un pubblico concorso bandito dalla Fondazione ai sensi del Dpr 220/2001 e Dpr 487/1994 che disciplina i pubblici concorsi nel servizio sanitario». I lavoratori, inoltre, hanno «dedotto che la Fondazione costituisce un ente pubblico e ciò alla luce degli “indici rivelatori” e cioè per il fatto che la Fondazione è costituita da soci che sono enti pubblici (Regione e Università), è finanziata con soldi pubblici, gli amministratori sono nominati da enti pubblici, persegue finalità pubbliche in favore della salute pubblica, è sottoposta alla vigilanza e controllo degli enti pubblici fondatori e gli amministratori soggiacciono alla giurisdizione della Corte dei conti». Nell’atto, poi, si rileva che il Consiglio regionale, con le leggi 35/2011 e 50/2011, ha formalmente riconosciuto alla Fondazione lo status di ente pubblico. «Il fatto che le due leggi siano, dopo un anno, state dichiarate incostituzionali, solo perché all’epoca vi era stata la nomina del Commissario per il disavanzo, non può travolgere gli effetti – si legge ancora nella nota – che quelle due leggi hanno prodotto e determinato, nel periodo in cui sono state in vigore, anche in capo ai lavoratori che hanno superato un pubblico concorso, e che sono definitivi ed irreversibili». Pertanto i dipendenti hanno diffidato il presidente Falzea ad archiviare e bloccare il procedimento di licenziamento collettivo «che non può essere mandato avanti in quanto gli ottanta lavoratori, alla luce di quanto dedotto, sono pubblici impiegati a cui devono essere applicate le norme che si applicano in caso di esubero dei pubblici impiegati con assorbimento da parte dei soci fondatori e/o da parte di altre pubbliche amministrazioni così come disposto dall’art. 33 del d.lgs. 165/2001». I lavoratori, infine, hanno riservato, in caso di «illegittima» adozione dell’atto di licenziamento, di ricorrere all’Autorità giudiziaria per tutelare i propri diritti. L’atto di diffida è stato notificato per conoscenza anche all’Università Magna Graecia e alla Regione Calabria in qualità di soci fondatori.

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