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Caso Matacena, Berlusconi chiamato a testimoniare

REGGIO CALABRIA Anche Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri e l’ex presidente del Libano Amin Gemayel saranno chiamati in aula a Reggio Calabria per testimoniare al processo che vede oggi impu…

Pubblicato il: 11/03/2015 – 13:17
Caso Matacena, Berlusconi chiamato a testimoniare

REGGIO CALABRIA Anche Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri e l’ex presidente del Libano Amin Gemayel saranno chiamati in aula a Reggio Calabria per testimoniare al processo che vede oggi imputati la moglie di Amedeo Matacena, Chiara Rizzo, e lo storico braccio destro dell’ex parlamentare di Forza Italia, Martino Politi. Il Tribunale ha infatti dato luce verde alle liste testi presentate dai legali dei due, oggi imputati perché accusati a vario titolo di aver aiutato Matacena a sottrarsi ad una condanna definitiva per mafia, nonché ad occultare il suo immenso patrimonio. E se Berlusconi sarà chiamato tanto dalla difesa della Rizzo, come da quella di Politi a spiegare le ragioni della mancata candidatura del Matacena cl 63 alle elezioni politiche del 2001, come a riferire “sui rapporti di quest’ultimo con l’on.le Scajola e on. Marcello Dell’Utri”, nonché  “sulle sue personali conoscenze circa le intenzioni di Dell’Utri di conseguire rifugio politico in Libano” come sulle intenzioni di Matacena di fare lo stesso, più scivolosa potrebbe essere la testimonianza dell’ex senatore siciliano, chiamato a testimoniare non solo sui rapporti con il tuttora latitante Matacena, ma anche con l’ex compagno di partito Cllaudio Scajola, come con l’ex presidente libanese Amin Gemayel, nonché con Chiara Rizzo  Vincenzo Speziali.

NOMI NOTI FRA POLITICA E FINANZA

Ma insieme a loro, i legali Candido Bonaventura e Carlo Biondi per Lady Matacena, e Corrado Politi – che stando alle date di deposito, per primo ha citato a difesa del suo assistito Martino Politi, il padre nobile di Forza Italia Berlusconi e il suo storico braccio destro Dell’Utri – hanno chiamato un vero e proprio parterre di nomi noti dell’imprenditoria, della politica e della finanza. Dall’ex tesoriere del Pdl Ignazio Abrignani, all’ambasciatore italiano nel principato di Monaco, Antonio Morabito, da Pierluigi Bartoloni, leader della Marketways International, società ubicata a Sharjah, non lontano da Dubai, a Daniele Santucci, socio del figlio di Scajola, sono molti i nomi noti destinati a sfilare di fronte al collegio presieduto da Natina Pratticò. Su richiesta delle difese di entrambi dovranno sfilare in aula anche l’ex sottosegretario del ministro Calderoli, Bruno Mafrici, il sedicente avvocato finito al centro dell’indagine Breakfast, come uno dei più noti professionisti di Reggio Calabria, il cui nome – pur non essendo mai stato indagato – è più volte comparso nelle carte di diverse inchieste, Antonio Rijli.

L’ESERCITO DEI BANCARI

Ampia e variegata per ruolo e responsabilità è la lista testi presentata dalle difese in relazione al grande mondo di banche, istituti di credito e società finanziarie. Dalla Carige alla Fineco, dal Monte Paschi di Siena al Banco di Napoli, sono più di dieci i funzionari e direttori chiamati a riferire sulle movimentazioni bancarie che hanno interessati tanto la Rizzo, come la galassia imprenditoriale dei Matacena. Sul punto, decisive potrebbero essere le dichiarazioni di Victoria Berne, referente della fiduciaria lussemburghese Seafuture, che per i magistrati è servita a schermare la presenza dei coniugi in varie compagini societarie. Insieme alla Berne, il collegio difensivo della Rizzo – accusata di aver ricoperto un ruolo preminente nell’operazione di schermatura del patrimonio del marito – ha chiesto che testimonino di fronte ai giudici di Reggio Calabria, non solo l’avvocato Laura Bonventre da Montecarlo,  che ha curato la costituzione della società, ma anche una serie di funzionari e responsabili delle varie fiduciarie di diritto lussemburghese e liberiano che compaiono nella galassia Matacena.

TRADUTTORI CERCASI

È probabile che al Tribunale serva in futuro più di un traduttore – e di lingue diverse – per rendere comprensibile l’audizione di Marco Ries Gerant, gestore contabile della Sg Group, ThìerryTriboulot dirigente della SG Group, Silvia Santos, Paula Silva e Joao Dias, funzionari della Dixcart, Jorge Veiga Franca della New Madeira L.td, Manonga Jované e Herlinda Suarez manager della Caribbean trust and management services limited, nonché Eleonora Jakubovicova titolare della Hermes and janus s.r.o, società di gestione dell’Amju s.r.o, un’altra costola della galassia Matacena. Sempre per la Rizzo, si dovranno fra gli altri presentare in aula – e sarà una grana per un istituto di credito che ha fatto sempre vanto della propria riservatezza – l’ex direttore generale Enrico Bragiotti e il funzionario Alessandro Olivieri della Compagnie Monegasque de Banque, così come tutti i funzionari della fiduciaria monegasca Cofimo – tra cui Lorenzo Subani e Enrico Feraboli – che hanno gestito il patrimonio dei Matacena.  

DAI FANFANI A EQUITALIA

Curiosamente, sono stati invece citati dall’avvocato Politi e non dalla difesa della Rizzo, che con i due ha rapporti consolidati e datati, i fratelli Giorgio e Cecilia Fanfani, figli dello statista Amintore che per la procura avrebbero giocato un ruolo, seppur marginale, nelle manovre della donna per assicurare operatività al marito. Sempre per Politi, sarà chiamato in aula a testimoniare anche il responsabile area sud di Equitalia, Alfonso Ferrara, così come due noti legali di Reggio Calabria, l’avvocato Giuseppe Verdirame, storico avvocato del padre di Matacena, e Oreste Romeo, citato per riferire “sui rapporti con la società Amadeus spa e con l’odierno imputato”.

LA LISTA DEL PM

Passano il vaglio del Tribunale, al netto dei tagli imposti per snellire l’istruttoria dibattimentale al lungo appello di investigatori di cui il pm ha chiesto l’audizione, anche le richieste del pm Lombardo. Per l’accusa, oltre ad una lista pressoché infinita di ufficiali e operatori di pg, il sostituto della Dda ottiene non solo l’escussione dei dichiaranti già ammessi nel procedimento Scajola, ma anche quella dei pentiti che in quel filone sono stati – almeno per adesso – esclusi. Sovranno dunque sfilare di fronte al tribunale anche Paolo Costantini, il presidente della Casa della legalità di Genova, Christian Abbondanza, ma anche Luca Salvi, uno dei soci della Fera srl – azienda finita al centro di diversi approfondimenti investigativi anche per quel finanziamento di 5,9 milioni di euro ottenuto nel gennaio 2009, proprio quando a gestire i milionari investimenti per l’innovazione tecnologica era Scajola –, Yara Colombo, ex compagna di Cesare Fera e gola profonda sui rapporti dell’uomo con Matacena. Insieme a loro ci sono anche l’imprenditore patron della Criotec, cui Scajola si è rivolto per procurare un posto di lavoro a Chiara Rizzo, tramite l’ingegner Antonio Della Corte, responsabile dell’Enea e presidente della Icas, consorzio di cui fa parte la Criotec, anche lui chiamato a testimoniare.  Fra i pentiti invece, torneranno in aula l’ex braccio destro dei fratelli De Stefano, Antonio Fiume, l’ex capolocale di Gallico, Paolo Iannò, il pentito cosentino Franco Pino, ma anche Umberto Munaò, Emilio Di Giovine, Antonino Rodà e Antonino Zavettieri.

FUTURA RIUNIONE DEI PROCEDIMENTI

Polverizzate con un’ordinanza dettagliata e lunga oltre cinque pagine le eccezioni preliminari avanzate dalle difese, si appresta dunque ad entrare nel vivo il processo che vede oggi alla sbarra chiara Rizzo e giá dal prossimo 25 marzo potrebbe essere riunito con quello che già vede imputati l’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola e la storica segretaria dei coniugi Matacena, Maria Grazia Fiordelisi. Il Tribunale ha infatti annunciato l’intenzione di riunire i due procedimenti – di fatti omogenei se non identici in termini di istruttoria, richieste dibattimentali e quadro accusatorio – chiedendo alle difese la possibilità di acquisire le deposizioni del vicequestore Leonardo Papaleo, che da diverse udienze sta ricostruendo l’indagine che l’8 maggio scorso ha portato all’arresto degli odierni
imputati. Una richiesta che sembra non trovare ostacoli nei difensori Candido Bonaventura e Corrado Politi, che pur concordando sulla riunificazione dei procedimenti, si sono riservati la facoltà di esprimersi sull’acquisizione delle deposizioni di Papaleo, all’esito di un attento controllo previo.

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

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