REGGIO CALABRIA Si divide la politica e soprattutto si divide il centrosinistra in generale e il partito democratico in particolare sulla decisione del consiglio comunale di Reggio Calabria di approvare, pressoché all’unanimità, la mozione del consigliere di Forza Italia, Massimo Ripepi, che impone alla Giunta di riconoscere e tutelare la «famiglia naturale, come quella formata da un uomo e una donna». È soddisfatto – e c’era da aspettarselo – il deputato e vicecoordinatore di Forza Italia in Calabria, Giuseppe Galati che in una nota sottolinea come sia «importante porre alla base delle determinazioni politiche i valori cristiani che costituiscono il fondamento della nostra società. A tal proposito particolarmente significativa è stata la convergenza bipartisan del Consiglio comunale di Reggio Calabria, con la sola astensione del Presidente della massima assise, nel votare un provvedimento volto a tutelare la famiglia intesa come nucleo naturale e basilare della società fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna». Se la prende invece con chi ha contestato la decisione degli inquilini della massima assise cittadina, il capogruppo Pd Antonino Castorina, che bolla le critiche piovute anche dall’interno del suo stesso partito come «ricostruzioni fantasiose, faziose e che alterano i nostri reali intendimenti fanno un danno al lavoro che stiamo conducendo in un tentativo sterile di cercare una polemica che non c’è perché se da un lato il Consiglio Comunale avverte la priorità di sostenere e celebrare la famiglia, altra cosa è dare strumenti regolatori a tutti i conviventi. È sbagliato contrapporre o confondere le due vicende solo per fare confusione». È probabile dunque che siano destinate a rimanere senza risposta le domande che la dirigente giovanile del Pd, Anna Rita Leonardi, ha voluto porre ai suoi colleghi di partito «ci siamo spesi in campagna elettorale e in questi mesi di governo affinché potesse essere istituito il registro delle unioni civili, ed oggi ci ritroviamo ad approvare la proposta della “Giornata della Famiglia Normale”. Mi chiedo, perché non proporre una “Giornata delle Famiglie”? Perché non permettere che, sia sul decreto Scalfarotto, sia sul Documento Standard per l’educazione sessuale in Europa”, si aprisse, per tempo, un’ampia discussione politica? Come hanno potuto i consiglieri del PD votare una mozione in cui si chiede la non applicazione di un documento redatto dall’ufficio europeo dell'”Organizzazione mondiale della sanità”?». Ma l’approvazione della mozione di Ripepi rischia di essere un problema soprattutto per l’ala sinistra della coalizione che ha sostenuto Falcomatà in campagna elettorale a Reggio e il governatore Mario Oliverio a Palazzo Campanella. Per il consigliere regionale della Sinistra, Gianni Nucera, si tratta di una «una bruttissima pagina che contribuirà ad aumentare una posizione delle istituzioni omofobica e , a creare, ulteriore discriminazione tra la gente facendo ritornare culturalmente indietro la città ai secoli dell’oscurantismo. Tutto il Consiglio ha dato il proprio assenso a posizioni che la chiesa del rinnovamento, voluta da Papa Francesco, la chiesa che vive tra la gente, sta , anche se faticosamente , mettendo in discussione». Un vero e proprio «punto di non ritorno che ha indignato le associazioni,gli iscritti i militanti ed i parlamentari di quel PD che si erge a tutore dei diritti civili a Roma e che a Reggio Calabria soccombe ai pregiudizi di un cattolicesimo conservatore». Per lo storico dirigente di Sel, secondo il quale «a poco servono le parole del Sindaco Falcomatà che sostiene che l’iniziativa non pregiudica la creazione del registro delle unioni civili e che rimane aperto il confronto con l’Arcigay». Ancor più duro è il coordinatore regionale di Sel, Mario Melfi che in una pesantissima nota sottolinea «Condividere che la famiglia è l’unica istituzione fondata sull’Unione tra uomo e donna; sottoscrivere che la giunta comunale deve opporsi al documento standard per l’educazione sessuale in Europa, redatto dall’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ci fa pensare che, forse, la nuova primavera di Reggio Calabria, che pur abbiamo sostenuta, nel mese di Ottobre, non è mai iniziata. Nè le argomentazioni addotte dal Sindaco ci inducono a riflessioni diverse, ma, anzi, le implementano. Infatti è alquanto dicotomico affermare che si continuerà nel lavoro dell’istituzione del registro unioni civili, perché quanto approvato dal Consiglio Comunale non lo pregiudica e nulla è precluso. Sinistra Ecologia Libertà ritiene, invece, che il Consiglio Comunale di Reggio Calabria abbia scelto la via della ” conservazione”, deludendo tante e tanti cittadini che speravano di respirare un’aria fresca e nuova».
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