REGGIO CALABRIA La mozione approvata ieri in consiglio comunale, presentata dal forzista Massimo Ripepi, non è piaciuta al deputato del Pd Luigi Lacquaniti. «Nei fatti il consiglio – ha affermato – nel tentativo di conservare la struttura della famiglia, comprime i diritti dei genitori nell’educazione dei propri figli e ignora l’interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all’interno di una famiglia naturale».
«Individua poi una data per la celebrazione della “Festa della Famiglia Naturale”, fondata sull’unione fra uomo e donna, promuovendone attraverso scuole, associazioni e comitati, la valorizzazione dei principi culturali, educativi e sociali, e chiede al governo centrale la non applicazione del “Documento standard per l’educazione sessuale in Europa”, redatto dall’Ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità».
«Ritengo assurdo e incomprensibile – chiosa Lacquaniti – che la maggioranza di Centrosinistra abbia votato tale mozione, che tra le argomentazioni espresse a sostegno fa riferimento anche a principi fondamentalisti (in Veneto la stessa proposta è stata fatta dalla Lega Nord), e non comprendo quale reale fine sociale e politico sia stato rilevato in questo documento. Un documento dai chiari intenti discriminatori che pretende di non applicare un atto europeo e che, volendo riconoscere esclusivamente la famiglia composta da uomo e donna, segna una linea di demarcazione con il governo Renzi, che in questo campo intende portare avanti una politica di inclusione e coesione che tuteli le libertà e i diritti di tutti».
«Non comprendo, infine – conclude l’interessato – come possa aver ottenuto il voto del Centrosinistra reggino una proposta presentata in aperta critica al Ddl Scalfarotto, che invece rappresenta un passo in avanti nella lotta all’omofobia e a ogni forma di violenza basata sulle discriminazioni sessuali. Auspico dunque che il sindaco e il consiglio comunale di Reggio Calabria rivedano la decisione sulla mozione Ripepi».
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