ROMA Alla fine la spunta Luca Lotti. Il Consiglio dei ministri ha affidato giovedì sera a Massimo Scura l’incarico di commissario per l’emergenza sanitaria in Calabria. La spunta il candidato in cima alla lista del sottosegretario con delega all’Editoria. Ma quanta fatica prima della fumata bianca. La nomina del 71enne, sindaco di Alfedena (piccolo comune in provincia de L’aquila) e ingegnere di Gallarate (ma di origini calabresi), arriva al termine di un’altra giornata costellata da riunioni e incontri più o meno informali. Ultimo quello tra il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il governatore Mario Oliverio, che ha preso parte ai lavori del Cdm per come previsto dalla legge. Poco prima del Consiglio dei ministri si è fatta strada pure l’ipotesi di una nomina a commissario di Piero Ciccarelli. Maceratese di nascita, Ciccarelli, era stato individuato come l’uomo giusto per risollevare le sorti della sanità calabrese proprio per via degli ottimi risultati raggiunti nelle Marche, dove per anni ha guidato l’Azienda sanitaria unica regionale.
Progetto, quest’ultimo, che Oliverio vorrebbe esportare al più presto in Calabria con l’obiettivo di ridurre le sacche di inefficienza e di sprechi.
In ogni caso, decisivo si sarebbe rivelato il niet di Ciccarelli ad assumere un impegno diretto nella sanità calabrese. E così, a quel punto, onde evitare un altro nulla di fatto, Renzi, Lotti e Lorenzin hanno deciso di chiudere la pratica puntando forte su Scura. Più che le sue reali competenze in ambito sanitario, a far sorgere qualche dubbio sarebbe l’età, 71 anni, dell’ex numero uno delle Aziende sanitarie di Siena e Livorno.
E se è vero che a spuntarla è un uomo vicino al Pd, di certo il Nuovo centrodestra non può dirsi deluso. Lorenzin, ma soprattutto il senatore Tonino Gentile, incassano la riconferma del laziale Andrea Urbani nel ruolo di unico sub-commissario.
Si chiude in questo modo una vicenda apertasi all’indomani delle elezioni regionali dello scorso novembre, con la vittoria di Mario Oliverio e la fine del mandato del generale Luciano Pezzi. Con buona pace delle rassicurazioni offerte dal premier, infatti, dal ministero della Salute hanno fatto sapere nelle scorse settimane che «la legge verrà rispettata» e siccome la nuova norma non consente di far coincidere la figura del commissario con quella del presidente della regione commissariata, ecco perché a Mario Oliverio è stato riservato un trattamento diverso da quello avuto dai suoi predecessori e anche dagli altri presidenti di regioni commissariate.
x
x