VIBO VALENTIA Forse si saranno lasciati prendere dall’euforia e dalla fretta. O forse il sottosegretario Giampiero Bocci sarà stato fin troppo convincente. Fatto sta che, evidentemente, hanno preso un abbaglio gli amministratori vibonesi che, ieri, dopo aver partecipato a un incontro nella sede del Viminale, hanno annunciato con enfasi che con lo sblocco dei fondi ministeriali si sarebbe proceduto, entro il primo aprile, al pagamento di tutti gli stipendi arretrati che spettano ai dipendenti della Provincia di Vibo. Sì, perché i conti, rispetto a quanto annunciato dalla delegazione in trasferta a Roma, non tornano affatto. E secondo alcuni rappresentanti sindacali che conoscono bene la situazione finanziaria dell’ente intermedio di quel milione e mezzo di euro sbloccato ieri dal ministero dell’Interno poco o nulla andrà nelle tasche dei dipendenti. Il credito relativo alle annualità 2013 e 2014, infatti, servirebbe solo a coprire il riequilibrio delle anticipazioni di tesoreria tra il 2014 e il 2015, mentre per quanto riguarda gli stipendi l’unica certezza, finora, è rappresentata dall’impegno preso dalla Regione che, come annunciato da Mario Oliverio, attingerà ai sei dodicesimi della legge regionale 34/02 per consentire il pagamento di due mensilità arretrate, ovvero quella di dicembre e la tredicesima.
All’annuncio trionfale che ieri hanno dato gli amministratori che hanno partecipato all’incontro romano (il presidente della Provincia Andrea Niglia, il presidente dell’Upi regionale Enzo Bruno, il sindaco di Gerocarne e consigliere provinciale Vitaliano Papillo e i colleghi di Maierato e Pizzo, Sergio Rizzo e Gianluca Callipo, e il deputato Bruno Censore) fa dunque da contraltare la delusione dei dipendenti, che hanno già convocato una conferenza stampa per oggi pomeriggio. «Si tratta di risposte assolutamente insoddisfacenti – spiega Bruno Schipano (Cgil Fp) – perché quelle sbloccate ieri erano somme dovute e che non serviranno a pagare gli stipendi. Quel che è più grave è che non c’è nessuna prospettiva per il 2015. Avevamo proposto di procedere a delle anticipazioni di liquidità e al congelamento dei mutui, ma hanno risposto picche. A questo punto chiediamo che i sindaci, come avevano annunciato, si dimettano. E chiediamo che si faccia una mappatura della dotazione organica dei Comuni in modo da cominciare a parlare di mobilità dei dipendenti della Provincia».
Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal.it
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