PALMI Tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 c’era un piano delle cosche della Piana per uccidere il pm Giovanni Musarò e il procuratore aggiunto Michele Prestipino. A rivelarlo è stato il pentito Marcello Fondacaro, medico e imprenditore legato ai al clan Piromalli, che da alcuni mesi collabora con la giustizia. Chiamato a deporre di fronte al Tribunale di Palmi, nel corso del processo che vede alla sbarra uno degli avvocati di Cetta Cacciola, la testimone di giustizia morta per aver ingerito dell’acido muriatico dopo la sospensione del programma di protezione, Fondacaro ha spiegato: «Giuseppe Bellocco mi disse che stavano preparando un attentato per colpire il procuratore Michele Prestipino e lei, dottor Musarò. Avevano intenzione di farlo a Palmi, e avevano già chiesto e ottenuto il consenso della cosca Gallico».
Stando a quanto riferito dal collaboratore, il piano prevedeva l’intervento di «uomini armati e con bombe lungo il tragitto che i magistrati percorrevano per giungere alla sede del Tribunale». Un attentato studiato e pianificato in dettaglio e per il quale erano già state reperite tutte le informazioni necessarie. «Sapevano le vostre auto e anche il colore, erano grigie – ha rivelato il collaboratore –. Queste confidenze me le fece direttamente il figlio di Gregorio Bellocco, subito dopo la morte della testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola e questa conversazione avvenne quando io andai in Calabria».
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