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A Belmonte la cucina di "Strettissimo magro"

BELMONTE CALABRO Non si può certo dire che, dalle parti dell’ex convento dei Cappuccini, non si tenga alla Quaresima. Non poteva essere altrimenti, per un’associazione che ha recuperato un ex edifi…

Pubblicato il: 14/03/2015 – 12:10
A Belmonte la cucina di "Strettissimo magro"

BELMONTE CALABRO Non si può certo dire che, dalle parti dell’ex convento dei Cappuccini, non si tenga alla Quaresima. Non poteva essere altrimenti, per un’associazione che ha recuperato un ex edificio religioso immerso nel verde e nel silenzio per ergerlo a location privilegiate di una serie di attività. La più prossima, quella che si terrà il 27 marzo, celebra la “Cucina di Strettissimo magro”, molto legata all’Ordine di San Francesco di Paola, come un modo per vivere i quaranta giorni che separano dalla Pasqua all’insegna delle restrizioni dettate dal periodo, ma anche considerando il cibo come un atto culturale che «porta in sé – spiegano gli organizzatori – saperi e conoscenze».

 

campa

 

L’evento (il primo di una serie di tre) si concretizzerà in una cena che avrà luogo proprio nei locali dell’ex convento, dove i promotori – Stefano Cuzzocrea e Paola Scialis – presenteranno alcune delle 476 ricette contenute nel manuale di “Strettissimo magro” – scritto da padre Gaspare Dellepiane nel 1880 – che “vieta” l’uso di carne e derivati, quindi anche di uova e latticini: «Quanto viene prescritto in esso – scrive Dellepiane – non è già il parto di capricciosa fantasia, ma di una lunga esperienza dovuta all’esercizio dell’arte», che serve anche a «superare l’imbarazzo da non saper in verun modo disporre oppure ordinare un pranzo confacente alla circostanza». Per arrivarci, Cuzzocrea e Scialis hanno avviato negli scorsi mesi un’organizzazione meticolosa che parte da lontano, e che prevede la coltivazione diretta – nel terreno antistante l’ex convento dei Cappuccini – di frutta, ortaggi e piante aromatiche che poi verranno cucinati secondo le formule di Dellepiane e proposti agli ospiti (o avventori) del 27. 

 

 

convento

 

«L’orto – hanno raccontato – ci permette di rimanere legati a una dimensione del cibo più immediata, connessa alla stagionalità e alla cura della materia prima. Badate però bene – sottolinea Cuzzocrea – che nelle grandi cucine dei conventi non si respira aria di clausura. C’è una festa di odori e sapori, di colori, con mazzi di erbe aromatiche che pendono dal camino e salvie, rosmarini, reste d’aglio, mazzi di cipolle, coloratissimi peperoncini e chissà quante altre cose». Le date proposte dagli organizzatori si ricollegano agli anniversari cari a San Francesco (nato il 27 marzo, morto il 2 aprile e festeggiato anche il 3 marzo – dall’uno al 4 – a Paola. Per la prima data a cena verranno proposti – sempre nell’ottica delle ricette suggerite da Dellepiane – minestra di pastine alle borraggini, carciofi arrosto, guarnizione di costole di bietole, salse alla cipolla, al limone e agli spinaci e per dessert ciambelle di riso. 

 

Zaira Bartucca
z.bartucca@corrierecal.it

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