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LEGA PRO | Savoia in paradiso, Catanzaro soccombe

CATANZARO Bastano poco più di dieci minuti al Savoia per chiudere la pratica Catanzaro. E la prima cosa che viene da pensare è: «Chi l’avrebbe mai detto?». Ma è il calcio, bellezza. Capita così che…

Pubblicato il: 14/03/2015 – 17:05
LEGA PRO | Savoia in paradiso, Catanzaro soccombe

CATANZARO Bastano poco più di dieci minuti al Savoia per chiudere la pratica Catanzaro. E la prima cosa che viene da pensare è: «Chi l’avrebbe mai detto?». Ma è il calcio, bellezza. Capita così che la penultima della classe si prenda il lusso di maltrattare una formazione reduce dal secco tre a zero casalingo impartito al Foggia e con quasi il doppio dei suoi punti in classifica. Parafrasando un movimento culturale della fine del ‘700, potremmo definire la strategia del Savoia come “Tempesta e assalto”: già al secondo minuto, infatti, i padroni di casa passano in vantaggio con Scarpa, il più rapido a raccogliere un pallone vagante in area dopo una mischia da calcio d’angolo e a ribadirlo in rete da pochi passi. Il raddoppio del Savoia arriva al 12′: è ancora Scarpa a siglare la marcatura, questa volta su rigore concesso dal signor Prontera di Bologna per atterramento in area di Verruschi da parte di un ingenuo Daffara, anche ammonito nell’occasione. Il Catanzaro è visibilmente frastornato, tanto da non riuscire nell’immediato a portare pericoli concreti alla porta campana ma limitandosi ad uno sterile possesso palla che non fa altro che favorire l’impostazione difensiva del Savoia. Savoia che quindi si chiude bene e poi cerca, in contropiede, la sortita utile per chiudere l’incontro. A provare a suonare la carica tra i giallorossi c’è Mounard, ma il resto della squadra sonnecchia: stancamente si arriva al termine del primo tempo.
La seconda frazione non si apre in maniera dissimile a come si era chiusa la prima: il Savoia controlla, il Catanzaro gigioneggia. La fiammata improvvisa al 54′: da una punizione a trequarti campo, i giallorossi trovano la testa di Bernardo che da posizione defilata supera, con un pizzico di fortuna, Gragnaniello accorciando le distanze. Il gol segnato sveglia le Aquile, il gol subito spaventa i padroni di casa, così la partita si sveglia. Si alzano i toni agonistici. Russotto a così più spazio per liberare la sua velocità e la sua tecnica. Al 75′, il destro da fuori di Mounard non esce di molto. Ma le emozioni finisco praticamente qui: i giallorossi non riescono a produrre azioni interessanti, i biancoscudati non riescono a mettere in difficoltà la retroguardia ospite. O almeno questa è la sensazione, perché all’87′, Bindi, decide di regalare un’altra gioia ai padroni di casa uscendo immotivatamente su un cross da calcio d’angolo. Viene così scavalcato dal pallone e Riccio di testa appoggia in rete per il 3-1. Ma un minuto più tardi, non contento del regalo precedente, Bindi fa il bis: nell’intervenire su D’Appolonia a trequarti campo, manca palla e avversario, lasciando la porta sguarnita. L’attaccante, incredulo, non deve fare altro che spingere il rete il pallone del definitivo 4-1. Nei tre minuti di recupero non succede nulla e tutto sommato, per i giallorossi questa è l’unica notizia positiva della giornata.

 

Alessandro Tarantino

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