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Lo "spirito" delle radio libere nel docufilm di Falsetta

COSENZA È dal quarantennale delle radio libere – che in Calabria ebbero molta diffusione – che prende forma “Onde road”, documentario “pop” di Massimo Ivan Falsetta che sarà nelle sale dal 26 di qu…

Pubblicato il: 16/03/2015 – 16:36
Lo "spirito" delle radio libere nel docufilm di Falsetta

COSENZA È dal quarantennale delle radio libere – che in Calabria ebbero molta diffusione – che prende forma “Onde road”, documentario “pop” di Massimo Ivan Falsetta che sarà nelle sale dal 26 di questo mese.
Quasi un viaggio “retrofuturista”, che porta lo spettatore alla scoperta di un mondo cult ormai perduto animato dalla musica, dai protagonisti di allora e dalle prime trasmissioni radiofoniche dallo stile scanzonato. A tenere insieme le varie storie e testimonianze che il film accoglie al suo interno, una cornice immaginaria ambientata in un’Italia “retrofuturista”, dove Awanagana (speaker storico di Radio Montecarlo), con un atto terroristico e romantico blocca tutte le frequenze delle radio moderne, mentre Federico l’Olandese Volante, capo della censura futuribile, tenta di rintracciare e neutralizzare il segnale pirata, che pare irradiarsi da un punto imprecisato della Calabria. Ed è proprio la Calabria – terra natìa del regista nonché prima regione del Sud ad alimentare il fenomeno delle radio libere – il centro nevralgico del film, specchio di una stagione indimenticabile, fatta di voci indipendenti, lotte comuni, libera creatività e tanta buona musica, in barba ai monopoli delle reti pubbliche nazionali.
Tra le varie location del film, anche il teatro Cilea di Reggio Calabria, in cui sono state ambientate le scene e gli sketch del duo comico Battaglia & Miseferi (Giacomo Battaglia e Luigi Miseferi), tra i protagonisti del film. Sottolinea il regista, Massimo Ivan Falsetta: «La Calabria è una terra che vuole apparire senza mostrare, non a caso serba nel suo ventre primati infelici, come una tra le mafie più sanguinarie, una comunità massonica molto forte e perfino uno dei poli principali della magia nera. Ma appena si è paventata l’opportunità di far sentire la propria voce, si è liberata, contro tutto e tutti: le radio libere sono state l’unico momento di libertà vissuto lontano da ogni condizionamento socio-culturale o mafioso».
Tra gli interpreti, Awanagana (nei panni di un terrorista romantico), Federico l’Olandese Volante, Battaglia e Miseferi, Paolo Pasquali, Barbara Cambrea, Francesca Zavettieri. La colonna sonora è firmata da Fabrice Quagliotti e dai Rockets. «Chiunque abbia vissuto la stagione delle radio libere – conclude il regista – non potrà che commuoversi nel ricordo di quello che è stato uno squarcio storico di autentica libertà». Documenti rigorosamente veri e ritmo incalzante appoggeranno un finale oltreoceano, a New York. 

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