CATANZARO Nulla di fatto. L’incontro tra i dipendenti della Fondazione “Campanella” – da ieri in protesta presso il dipartimento Tutela della salute della Regione – e il sub-commissario Andrea Urbani non è servito a trovare una soluzione praticabile al licenziamento di 245 tra medici, operatori socio-sanitari, infermieri e amministrativi.
Esisteva, fino a qualche giorno fa, un “Piano Urbani”, una sorta di pacchetto di provvedimenti con cui la Regione avrebbe inteso affrontare la questione, ma da quando la Procura ha chiesto il fallimento della Fondazione e il prefetto di Catanzaro Latella ha firmato il decreto di estinzione, ogni provvedimento non è più percorribile.
Sopravvenuti i licenziamenti, infatti, non sarebbe possibile, ad esempio, reinserire i lavoratori che sono entrati nella “Campanella” tramite concorso pubblico in altre strutture del territorio. E così per le altre idee previste dal documento redatto da Urbani.
Al momento, le uniche soluzioni a portata di mano potrebbero riguardare – ma ancora bisogna capire come – il sostegno al reddito di una parte dei lavoratori per i quali è allo studio la modalità per garantirgli l’accesso agli ammortizzatori sociali. Una soluzione tampone, che comunque lascerebbe fuori una grossa fetta di dipendenti, oltre al problema principale: che ne sarà della “Campanella”?
ale. tar.
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