VIBO VALENTIA Non c’è nessuna intesa fra i sindacati e la provincia di Vibo Valentia: lo dice chiaramente la Cgil Funzione pubblica che con una nota fa sapere che «a seguito della deludente riunione romana, tra il presidente della Provincia e alcuni sindaci, con il sottosegretario Bocci, si rende necessaria una risposta forte di tutto il territorio provinciale, quindi, abbiamo reiterato la richiesta di dimissioni del presidente. Stessa richiesta l’abbiamo già fatta ai 50 sindaci della provincia. Riteniamo che in una situazione generale di grande disagio, dove ormai sono venuti meno i principi cardine di solidarietà e giustizia sociale, è necessario che dal governo centrale ci sia una forte presa di coscienza, per evitare una marginalizzazione sempre più forte di interi territori, rendendoli così facile preda del malaffare e della criminalità». Ma soprattutto la Cgil ci tiene a ribadire che «la nostra protesta continuerà, nelle forme e nei modi che riterremo più opportuni, fino ad arrivare alle due giornate di sciopero già proclamato per il 26 e 27 marzo. Non abbasseremo la guardia fin tanto che le gravi difficoltà di un ente pubblico, che non riesce a pagare gli stipendi e non riesce più ad erogare servizi ai cittadini e all’intero territorio, non vengano risolte». E un messaggio, il sindacato lo ha voluto lanciare anche al presidente della provincia, Andrea Niglia, cui le Rsu hanno detto chiaramente che «non è più tempo dei viaggi della speranza, con la aspettativa di trovare qualche interlocutore propenso a perorare la nostra causa. È arrivato il tempo di gridare a voce alta e con la schiena dritta: dignita’, lavoro, retribuzione ».
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