REGGIO CALABRIA Villa Genoese Zerbi non è considerata solo l’emblema di una cattiva gestione – e scarsa valorizzazione – dei beni culturali calabresi che trova omologhi di tutto rispetto in Calabria. Da lì, dall’edificio eclettico di corso Vittorio Emanuele, nel pieno centro di Reggio, provengono infatti una serie di reperti di valore che, a oggi, non hanno ancora trovato collocazione, e che attualmente si trovano presso l’Università Mediterranea. Da quanto rende noto lo stesso Ateneo, un primo spostamento – con tanto di dispiegamento di uomini e mezzi – è stato avviato il 14 di questo mese. Rimangono però tuttora all’addiaccio – esposti alle intemperie come alle possibili mire di malintenzionati – una decina di colonne, fregi e quelli che sembrano i resti di un antico cannone con tanto di munizioni precedentemente catalogati.
UN TESORO DIMENTICATO DAL 2013
L’epopea di Villa Zerbi (e conseguentemente dei suoi reperti dislocati), comincia due anni fa, e tuttora non si intravedono spiragli che possano ridare dignità all’emblema della cultura reggina, almeno per quanto riguarda l’edificio antecedente al 1860. Polo espositivo di rilevanza prima (qui sono state ospitate esposizioni dei maggiori artisti, da Dalì a Rabarama, oltre a quelli di una Biennale di Venezia) e palazzo considerato troppo “oneroso” poi, il decadimento comincia con il commissariamento di Palazzo San Giorgio che è seguito all’amministrazione Scopelliti. I coinquilini provvisori, infatti, decidono di disdire il contratto di affitto, che per l’ultima sottoscrizione prevedeva cinque anni di locazione a 325mila euro l’anno. Troppi per le casse piene di “falle” dell’ente, e anche troppe le difficoltà di gestire i reperti che oggi sono in forza all’Università, che se ne dice proprietaria a tutti gli effetti. Villa Zerbi, intanto, non è più competenza comunale dalla fine del 2013, e né il sindaco Giuseppe Falcomatà ha manifestato, dopo il suo insediamento, l’intenzione di “ridarla” ai reggini assieme alle nuove politiche di gestione che dice di voler incentivare.
PRESTO LO SPOSTAMENTO NELLA “CITTADELLA”
I reperti che prima conteneva, comunque, sembra che non vi faranno più ritorno (per aspetti che riguardano ufficialmente la loro paternità e – forse ufficiosamente – il completo declino di Villa Zerbi) ma verranno comunque resi fruibili ai visitatori. L’ateneo, infatti, ha deciso di trasferirli in parte nel cortile della cittadella universitaria e in parte nell’Atelier di Architettura, dove rimarranno esposti in attesa della collocazione definitiva nei locali del nuovo museo di Reggio.
Zaira Bartucca
z.bartucca@corrierecal.it
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