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Reggio, cittadinanza onoraria a mille bimbi stranieri

REGGIO CALABRIA «Una battaglia di libertà, un segnale forte contro il razzismo, per l’integrazione, per la civiltà»: è questo il messaggio che il consiglio comunale ha voluto lanciare riconoscendo …

Pubblicato il: 18/03/2015 – 14:35
Reggio, cittadinanza onoraria a mille bimbi stranieri

REGGIO CALABRIA «Una battaglia di libertà, un segnale forte contro il razzismo, per l’integrazione, per la civiltà»: è questo il messaggio che il consiglio comunale ha voluto lanciare riconoscendo la cittadinanza onoraria ai 1.014 minori stranieri presenti sul territorio cittadino. Un’iniziativa prevista nell’ambito di celebrazioni e iniziative dalla settimana di azione contro il razzismo promossa dall’Unar e di carattere simbolico, ma a detta dell’intera assemblea estremamente significativa.
«Iniziando questa battaglia – ha spiegato al riguardo Falcomatà – dimostreremo la nostra forza, nel percorso verso una società all’insegna dell’inclusione e della giustizia sociale. La battaglia per lo ius soli non ha nulla da invidiare all’abolizione della schiavitù. Questa è una battaglia di libertà. Quella libertà che ci consente di protestare e chiedere che in parlamento si approvi finalmente una legge per la cittadinanza». Ma se è vero che tocca al parlamento l’adozione di nuove norme e leggi chiamate a regolare la concessione della cittadinanza italiana, Reggio ha deciso di portarsi avanti con il lavoro, approvando una delibera che non solo concede la cittadinanza onoraria ai minori di 18 anni, figli di genitori stranieri, ma nati in Italia e residenti in città, ma prevede anche di adottare misure mirate a estendere i casi di acquisizione della cittadinanza per nascita, secondo il principio dello ius soli, come ad agevolare l’accesso alla cittadinanza ai minori che abbiano compiuto gli studi in Italia.
Pur non avendo il potere di modificare lo status giuridico dei minori nati da genitori stranieri, per l’assessore alla famiglia Giuseppe Marino, «quest’iniziativa è un segnale politico importante». Anche perché – sottolinea – «questi bambini fanno già parte della nostra comunità e le città devono essere un laboratorio di inclusione e di integrazione sociale. Gli ultimi dati ci dicono che ben il 15% dei bambini nati in Italia vengono da famiglie di immigrati. È questo dunque il nostro futuro integrazione e accoglienza sono occasione di sviluppo sociale e civile per l’intero Paese».

 

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

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