COSENZA Due persone sono state arrestate dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza e della locale squadra mobile nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Luca Bruni, 38 anni, elemento di spicco dell’omonimo clan della ‘ndrangheta, scomparso il 3 gennaio 2012, il cui cadavere era stato ritrovato lo scorso 18 dicembre in una contrada di Castrolibero. Le ordinanze emesse dalla Dda di Catanzaro riguardano Maurizio Rango, 38 anni, e Franco Bruzzese, di 47, ritenuti il primo capo dell’omonimo clan e il secondo della cosca degli “zingari” operanti a Cosenza e provincia. Una terza persona, Daniele Lamanna, 40 anni, è ricercata.
Bruni, dopo un periodo di detenzione, era stato carcerato e aveva assunto, secondo gli inquirenti, un ruolo di vertice nel suo gruppo dopo la morte del fratello Michele, che stava tentando di organizzarsi per ampliare il raggio d’azione della su cosca, in contrasto con gli accordi già stabiliti da un “patto” intercorso tra la cosca degli “italiani”, capeggiata da Ettore Lanzino (verso la quale Bruni nutriva un forte risentimento ritenendola responsabile della morte di suo padre Francesco, detto “bella bella”) e la seconda retta da Franco Bruzzese.
Le indagini, che hanno beneficiato anche del contributo di alcuni collaboratori di giustizia, fra cui Adolfo Foggetti, avrebbero ricostruito le fasi della morte di Luca Bruni, il quale si era presentato a un appuntamento credendo di partecipare a un summit con gli allora latitanti Ettore Lanzino e Franco Presta.
Gli assassini uccisero Bruni a colpi d’arma da fuoco e ne nascosero il cadavere fino al recente ritrovamento.
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