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I riti di affiliazione nel nuovo libro di Ciconte

LAMEZIA TERME Esce in libreria per Rubbettino editore “Riti criminali, i codici di affiliazione alla ‘ndrangheta”, dello storico e studioso di fenomeni criminali Enzo Ciconte. Si tratta di una…

Pubblicato il: 20/03/2015 – 16:29
I riti di affiliazione nel nuovo libro di Ciconte

LAMEZIA TERME Esce in libreria per Rubbettino editore “Riti criminali, i codici di affiliazione alla ‘ndrangheta”, dello storico e studioso di fenomeni criminali Enzo Ciconte. Si tratta di una ricerca che scandaglia i rituali e i codici usati dalla malavita organizzata per reclutare adepti e intensificare il senso di appartenenza all’Onorata società. «Quello dei rituali di affiliazione – avverte l’autore – è un aspetto dell’organizzazione ’ndranghetista da non sottovalutare o relegare a mero folklore». Il santino bruciato trovato in tasca al giovane assassinato a Duisburg nel 2007 altro non è che «la prova di un’affiliazione rituale avvenuta a migliaia di chilometri dalla terra calabra». I codici trovati in Australia nel 1988 da Antonio Calipari e consegnati poi al ministero dell’Interno, non furono un caso isolato ma «la spia di una tendenza espansionistica che negli anni successivi portò la ‘ndrangheta a essere riconosciuta tra le più pericolose organizzazioni criminali al mondo». Le intercettazioni di una riunione mafiosa in una cittadina del Land del Baden-Wurttemberg, in Germania, nel dicembre 2009, provano come un “battesimo”, un’affiliazione ndranghetista, al centro dell’Europa, viene «compiuta con le stesse parole, facendo riferimento alle stesse tradizioni delle cerimonie tenute a San Luca, nel cuore dell’Aspromonte».
«La ndrangheta – prosegue Ciconte – è un’organizzazione unitaria che impasta e amalgama antico e moderno, arcaico e globale in un nesso inscindibile. Distinguere i due aspetti, voler operare distinzioni tra le prime generazioni e queste ultime moderne e globalizzate, avalla ipotesi difensive che giustificano l’ideologia di una o dell’altra, quando ideologicamente i documenti, i foglietti ritrovati, le intercettazioni contenute nel libro, dimostrano come da due secoli a oggi, la malavita si sia spesa per tramandare i medesimi dogmi».
Il cerchio formato in cui sta il picciotto prima di essere battezzato, i tagli a forma di croce sul polso o sotto le unghie, i riferimenti ad Osso, Mastrosso e Carcagnosso, a San Michele Arcangelo, alle doti o fiori, intesi come ruoli all’interno della gerarchia criminale, si rincorrono nelle pagine del libro con una continuità sorprendente perchè contestualizzata nel corso di due secoli di “Onorata attività”. 
Il libro, che è una guida dettagliata e aggiornata fino agli ultimi avvenimenti, entra nello specifico. Analizza la composizione piramidale della ndrangheta, i ruoli di rilievo e quelli di manovalanza, i modi per essere affiliati, e anche i pochi metodi per poterne uscire; la svolta a matrice religiosa, intensificata dalla vicinanza con la massoneria a partire dagli anni ’70, le recenti inchieste “Crimine” e “Infinito”, che hanno provato a sgominare l’asse mafioso Reggio Calabria-Milano, testimonianze recenti di imputati e collaboratori, gettano una luce nuova sul fenomeno ‘ndranghetista. Non più analfabeti rozzi e improvvisati, ma caratteri formati da un’ideologia antica, permeante, rigida e, oggi, presente più che mai. Il libro contiene inoltre immagini inedite di formule di riconoscimento e i codici sequestrati nelle indagini di Roma, Torino e Milano.

 

 

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