Dal 16 di marzo il Corriere della Calabria e l’agenzia “il Velino/Agv” hanno avviato una sinergia editoriale che segna il nostro debutto nel campo di quella che i tecnici della comunicazione definiscono “informazione primaria”, vale a dire la rete delle agenzie di stampa. Primaria perché sempre più spesso è dalla rete delle agenzie che la notizia arriva nelle redazioni: si tratti di carta stampata, giornali on line, radiogiornali o informazione televisiva poco cambia rispetto alla “notizia”.
In forza di questo accordo, il Corriere della Calabria entra nel circuito delle redazioni staccate di “il Velino/Agv” pur mantenendo la sua autonomia organizzativa e la sua linea editoriale.
Cosa cambia per i nostri lettori? Nulla, se non la possibilità di offrire loro una più capillare presenza sul territorio, maggiore concentrazione sugli approfondimenti e l’arricchimento della piattaforma informativa, visto che il “dorso” locale che il Corriere curerà viene ampliato da un corposo “dorso” nazionale curato dalla redazione centrale de “il Velino”.
A far data da oggi, invece, c’è anche una novità personale che mi riguarda e che è giusto vi partecipi: il nuovo assetto societario della editrice di “il Velino/Agv” mi ha chiesto di assumere l’incarico di direttore editoriale dell’agenzia. Incarico prestigioso quanto gravato di responsabilità. Ho deciso di accettare, ma solo dopo avere incontrato il Cdr di “il Velino/Agv” e con i colleghi del Cdr avere discusso a lungo e nei dettagli del piano editoriale che, assieme al direttore responsabile Luca Simoni, intendiamo realizzare e del ruolo che, insieme alla redazione vogliamo giocare in uno scenario, nazionale e internazionale, complesso e carico di difficoltà, ma anche caratterizzato da fermenti positivi e opportunità di nuove sfide proprio nel settore dell’informazione primaria.
Porteremo nella nuova esperienza lavorativa il metodo maturato in questi difficili anni di trincea calabrese, grati ai nostri primi corrispondenti: i lettori; grati a quanti nelle istituzioni e intorno a esse ci hanno sempre aiutato a fare meglio il nostro lavoro, superando ogni embargo sulla “notizia”; grati a chi ci ha fatto crescere non solo nei numeri ma anche nell’affidabilità professionale. È un passo avanti importante per la nostra piccola struttura editoriale, il merito è di chi ci ha creduto in questi anni, superando crisi e scoraggiamenti, sopportando cattiverie e sgambetti, mirando sempre a rispondere con fatti concreti alle contumelie e ai quotidiani tentativi di delegittimazione. Molti colleghi hanno resistito e resistono ancora, altri hanno fatto scelte diverse ma non per questo ci è consentito dimenticarne il contributo: al netto di ogni umana incomprensione, resta il fatto che tutti – ma proprio tutti – in questi anni si sono spesi per tentare di realizzare un metodo nuovo e diverso di fare giornalismo in Calabria.
Il modo migliore per ringraziare è quello di far ancora meglio in futuro. E a questo stiamo lavorando.
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