CATANZARO Dai quasi novantamila ricorsi pendenti al 30 giugno del 2013, ai poco più di ottantamila rilevati nello stesso periodo del 2014: è pari al 12% la riduzione dell’arretrato messa a segno dalla Commissione tributaria regionale e delle commissioni provinciali. Il dato è stato fornito dal presidente facente funzioni Mario Spagnuolo in occasione dell’inaugurazione, a Catanzaro, dell’anno giudiziario tributario 2015. Alla cerimonia, la prima per il presidente Spagnuolo da poco in carica, ha partecipato, tra gli altri, il presidente del Consiglio della Giustizia tributaria, Mario Cavallaro. Erano 14.728 alla fine di giugno del 2014, gli appelli pendenti davanti all’organismo regionale con 2.587 pervenuti nel periodo e 2.694 decisi. Nell’ultimo anno di attività la sede di Catanzaro ha deciso 1.621 appelli dei 1.627 pervenuti con una pendenza residua pari a 3.790, mentre quella staccata di Reggio ne ha definiti 1.073 a fronte dei 960 pervenuti, con una pendenza di 10.896. A livello di commissioni provinciali, come ha rilevato Spagnuolo nella relazione di apertura, si pone in evidenza «l’elevatissima produttività dei giudici tributari cosentini che ha fatto sì che venissero decisi un numero di ricorsi più che doppi rispetto a quelli pervenuti». Davanti all’organismo della giustizia tributaria di Cosenza, è emerso dai dati, al 30 giugno 2014 erano pendenti 30.897 giudizi a fronte dei 37.100 dello stesso periodo del 2013. Gli appelli pervenuti sono stati 4.413 di cui decisi 10.616. Segue Reggio con 5.925 decisioni a fronte di 4.389 appelli pervenuti e una pendenza ridotta dai 19.219 del giugno 2013 ai 17.683 dello stesso periodo del 2014. E ancora: a Catanzaro sono stati decisi 2.339 appelli rispetto ai 1.950 pervenuti con una pendenza ridotta da 10.195 a 9.806 mentre a Vibo sono stati decisi 1.602 appelli a fronte dei 959 pervenuti segnando un abbattimento dell’arretrato che da 2.797 è arrivato a 2.154. In controtendenza è Crotone dove nel periodo le decisioni sono state pari a 499 rispetto agli 832 con una pendenza che dalle 4.505 pendenze è salita fin a quota 4.838. «È dato noto – ha detto il presidente Spagnuolo nella sua relazione – che il valore complessivo delle liti fiscali è in assoluto particolarmente rilevante. E infatti i ricorsi pervenuti nel 2014 alle Commissioni tributarie provinciali riguardano affari per 17 miliardi di euro, mentre quelli innanzi alle Commissioni regionali assommano a circa 13 miliardi. Se a questi si aggiungono i ricorsi pendenti che assommano a 33 miliardi di euro, non può non inferirsi la particolare valenza del giudice tributario». Secondo il presidente dell’organismo della giustizia tributaria calabrese «in questo contesto non può non farsi riferimento alle temperie che stanno caratterizzando l’attuazione della delega fiscale e la riforma della magistratura tributaria». Spagnuolo ha sottolineato, inoltre, i problemi relativi alle carenze d’organico. «Nei primi due mesi del 2013 – ha detto – sono stati immessi 82 magistrati, 15 nella commissione regionale e 67 in quelle provinciali. Purtroppo in breve tempo, anche a seguito di numerose cessazioni dal servizio gli effetti positivi sono stati ridimensionati soprattutto per la Commissione regionale. E le prossime cessazioni aggraveranno la situazione». Analoghe doglianze hanno riguardato il personale di segreteria e la situazione dei locali a disposizione. Note positive, invece, per l’introduzione della posta elettronica certificata, che sarà resa ancora più efficace con l’avvento del processo telematico.
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