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Sanità, le assunzioni bluff di Oliverio

CATANZARO Le assunzioni sanitarie decise da Oliverio rischiano di essere una bufala gigantesca. Nella migliore delle ipotesi, un atto meramente simbolico. E non soltanto perché questa è una materia…

Pubblicato il: 22/03/2015 – 8:20
Sanità, le assunzioni bluff di Oliverio

CATANZARO Le assunzioni sanitarie decise da Oliverio rischiano di essere una bufala gigantesca. Nella migliore delle ipotesi, un atto meramente simbolico. E non soltanto perché questa è una materia su cui l’imprimatur finale e inappellabile spetta solo e soltanto al commissario regionale, che non è il governatore bensì l’ingegnere Massimo Scura. È proprio la natura dell’intervento della giunta regionale a lasciare perplessi.
Lo scorso 2 marzo l’esecutivo calabrese ha approvato una delibera con cui i sub-commissari per il Piano di rientro (Scura non era ancora stato nominato) vengono invitati (il verbo è indicativo dei reali poteri della giunta in campo sanitario) a «dar corso alle procedure di copertura posti» nei tre ospedali più grandi di Reggio, Catanzaro e Cosenza. Il via libera, in sostanza, riguarda lo sblocco dei concorsi per assegnare 107 nuovi medici e infermieri alle unità operative in sofferenza segnalate dai vertici delle varie Aziende, per un costo superiore ai 5,3 milioni di euro.
O, perlomeno, questo era l’obiettivo dichiarato. Nell’atto firmato da Oliverio, infatti, viene specificato che le assunzioni dei camici bianchi dovranno riguardare l’area «dell’emergenza-urgenza». Ovvero pronto soccorso, unità di Medicina, Chirurgia vascolare, Anestesia e rianimazione, Ecografia, Servizi immunotrasfusionali. Tutti settori in forte sofferenza a causa delle carenze di organico determinate dal blocco del turnover imposto dal Piano di rientro, che ha impedito la sostituzione dei medici andati in pensione nel corso del commissariamento.

 

ALTRE EMERGENZE
Il guaio è che su 107 posti, solo 45 (il 42%) saranno, eventualmente, destinati ai reparti che ogni giorno fronteggiano le emergenze sanitarie.
Il prospetto allegato alla delibera di giunta non lascia spazio a interpretazioni di sorta. Il caso più evidente riguarda gli Ospedali Riuniti di Reggio. Qui, su 38 posti messi a bando – per una spesa che sfiora i due milioni di euro –, solo 5 (il 13%) riguardano le unità di emergenza-urgenza. Le 33 caselle restanti vengono distribuite tra medici e tecnici di Medicina nucleare, neuroradiologi e infermieri di unità coronariche. Servizi importanti, i cui organici – secondo gli annunci di Oliverio e in base alle necessità più pressanti delle Aziende – non avrebbero però dovuto essere una priorità a scapito di altre unità ospedaliere. «Anche in assenza della nomina del Commissario – aveva spiegato il governatore – riteniamo urgente e non più procrastinabile l’assunzione di misure e decisioni per far fronte alle emergenze determinatesi in alcuni servizi ospedalieri e in particolare nei servizi di emergenza-urgenza».

 

RABBIA FIALS
Il problema – sottolinea Bruno Ferraro, segretario provinciale reggino della Fials – è che «i reparti descritti in delibera non fanno parte dell’area emergenza-urgenza. Delle due, l’una: o i vertici aziendali di Reggio hanno dettato assunzioni che non servono, oppure il solito furbetto del quartierino è intervenuto in giunta regionale per pilotare certe tipologie di assunzioni». La richiesta del sindacato è scontata: ritiro della delibera incriminata e «un incontro con il commissario Scura per concordare le assunzioni che dovrebbero essere autorizzate nella riunione dell’8 aprile dal Tavolo Massicci».

 

COSENZA E CATANZARO
Il caso del Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio è emblematico. È andata un po’ meglio agli altri due hub calabresi, l’Annunziata e il Pugliese-Ciaccio. A Cosenza, su 37 nuovi posti (spesa di poco inferiore ai due milioni), 22 (il 59%) toccano ai reparti più in crisi. A Catanzaro, invece, si arriva a 18 su 32 (il 56%).
È pur sempre qualcosa, dirà qualcuno. Sempre che il commissario non decida di azzerare tutto.

 

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it

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