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Campanella, Scura: «Un problema che va affrontato»

CATANZARO Non si ferma la protesta dei dipendenti della Fondazione per la ricerca e la cura dei tumori Tommaso Campanella che, ormai da sette giorni, stanno presidiando incatenati notte e giorno, a…

Pubblicato il: 23/03/2015 – 13:54

CATANZARO Non si ferma la protesta dei dipendenti della Fondazione per la ricerca e la cura dei tumori Tommaso Campanella che, ormai da sette giorni, stanno presidiando incatenati notte e giorno, anche sottoponendosi a turni, una stanza dell’ufficio del Commissario straordinario per il Piano di rientro dal deficit sanitario, per chiedere una soluzione alla loro vertenza. I lavoratori stamani erano ancora lì quando è arrivato il nuovo commissario per il Piano di rientro dal deficit, Massimo Scura, che si è insediato oggi nell’ufficio a poche stanze di distanza. E al commissario, che si è detto disponibile, hanno chiesto un incontro. Scura, poco dopo il suo arrivo, ha ricevuto una signora, dipendente della struttura e malata di cancro, che gli ha esposto le ragioni dei suoi colleghi ma anche quelli dei pazienti in cura che rischiano adesso di essere trasferiti in altri presidi. «In questa settimana – ha detto Scura – anche sulla questione della Campanella non sono stato con le mani in mano ma mi sono documentato. Con il sub commissario Urbani ci siamo sentiti parecchie volte e ho anche letto delle carte. Insomma, conosco un po’ il problema anche perché pur essendo in Calabria da due giorni ho avuto modo di vedere che tanti sono consapevoli del problema che riguarda la Fondazione Campanella. Evidentemente è un problema che va affrontato». «Allo stato – ha detto ancora Scura rispondendo alle domande dei giornalisti – non ho alcun piano. So, però, che il sub commissario Urbani e il direttore generale Zito hanno già messo giù degli elementi che discuteremo con la delegazione dei lavoratori che hanno chiesto di incontrarmi».
«Da qui – ha detto uno dei dipendenti che stanno manifestando – ce ne andremo soltanto dopo avere avuto una certezza sulla nostra continuità lavorativa. Al momento sappiamo solo che ci sono 245 lettere di licenziamento che non ci fanno stare per niente tranquilli. Nonostante ciò stiamo lavorando, dando assistenza ai pazienti oncologici. Abbiamo sempre operato con professionalità verso i pazienti calabresi e non, che abbiamo avuto modo di assistere e vorremmo continuare a farlo».

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