Ultimo aggiornamento alle 23:39
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Cosenza, 518 indagati per truffa all'Inps

COSENZA Dovranno rispondere di truffa ai danni dell’Inps 518 persone che secondo il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Cosenza, hanno percepito indebitamente l’indennità di ac…

Pubblicato il: 23/03/2015 – 7:03
Cosenza, 518 indagati per truffa all'Inps

COSENZA Dovranno rispondere di truffa ai danni dell’Inps 518 persone che secondo il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Cosenza, hanno percepito indebitamente l’indennità di accompagnamento. Dalle indagini coordinate dal procuratore di Cosenza, Dario Granieri, è emerso che negli anni 2010, 2011, 2012, 2013 e 2014, gli indagati erano stati ricoverati presso strutture ospedaliere pubbliche o private per periodi superiori a trenta giorni, con retta a totale carico del servizio sanitario nazionale, ma non ne avevano dato comunicazione all’Inps, che per il periodo di degenza non avrebbe dovuto versare l’indennità. Le somme percepite senza titoilo nel quinquennio dai singoli variano da un minimo di 800 euro a un massimo di 28mila, per un danno complessivo di circa 800mila euro.

Il beneficio economico viene concesso se, a causa della minorazione fisica o psichica, l’invalido si trova nella impossibilità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, ha bisogno di una assistenza continua. Decade, invece, per il periodo in cui il percettore usufruisce di periodi di ricovero di lunga degenza in strutture sanitarie con pagamento della retta medico-assistenziale a totale carico del Servizio sanitario nazionale. Al fine di evitare una doppia spesa, quindi, la normativa in vigore prevede l’obbligo di comunicare tali periodi di ricovero all’Ente previdenziale che interrompe l’erogazione dell’indennità per quel periodo per girare, in sostanza, la somma all’Azienda sanitaria provinciale. Le somme indebitamente percepite nel quinquennio dai singoli variano da un minimo di 800 euro a un massimo di 28mila, per un danno complessivo al Servizio sanitario nazionale di circa 800mila euro.

Per passare al setaccio ogni struttura ospedaliera della provincia, i militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Cosenza ha acquisito presso l’Asp del capoluogo bruzio gli elenchi di oltre 40mila nominativi di persone che risultavano essere state ricoverate presso le menzionate strutture sanitarie. Gli stessi dati sono stati, poi, incrociati con quelli forniti dall’Inps di Cosenza e della sede centrale di Roma. Il reato contestato è quello di truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale che prevede la pena della reclusione da uno a cinque anni e la multa da euro 309 a euro 1.549.

Inoltre, nei confronti di tutte le persone segnalate all’autorità giudiziaria, saranno avviate le procedure per il recupero delle somme indebitamente percepite.

Il procuratore capo di Cosenza, Dario Granieri, è già al lavoro sugli oltre ottocento fascicoli relativi agli indagati. Adesso si procederà a una serie di verifiche e accertamenti al fine poi di arrivare al recupero dei soldi percepiti illecitamente. “Assistiamo – ha detto Granieri – all’ennesimo sperpero di denaro pubblico”.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x