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Strage di Tunisi, «vivi per pochi euro»

VIBO VALENTIA Rientreranno oggi gli studenti dell’Istituto Nautico di Pizzo scampati alla strage del museo del Bardo avvenuta lo scorso 18 marzo a Tunisi. Lo sbarco avverrà nel porto di Civitavecch…

Pubblicato il: 23/03/2015 – 11:51
Strage di Tunisi, «vivi per pochi euro»

VIBO VALENTIA Rientreranno oggi gli studenti dell’Istituto Nautico di Pizzo scampati alla strage del museo del Bardo avvenuta lo scorso 18 marzo a Tunisi. Lo sbarco avverrà nel porto di Civitavecchia, e subito dopo a bordo di un pullman raggiungeranno intorno alle 21 circa via Nazionale, dove potranno finalmente riabbracciare i propri cari, provati in queste ore dalla quasi totale assenza di comunicazioni con loro, cui docenti e preside hanno comunque tentato di porre rimedio.
Si sentono «tranquilli» ma consapevoli del pericolo scampato per quella che sembrava una decisione come un’altra, ma che per loro si è dimostrata vitale: «Al Bardo non ci sono voluti andare – racconta Giuseppe Palumbo, il genitore di un ragazzo – perché il biglietto costava 50 euro oltre al costo già sostenuto per il viaggio. Non volevano spendere quei soldi e, per fortuna, non gli importava più di tanto del museo». Una scelta davvero provvidenziale, cui si è aggiunta la volontà di «preservare il gruppo» di uno dei due accompagnatori, il docente di Laboratorio meccanico ed ex ufficiale della Marina mercantile Salvatore Bonaccurso.
Che, quasi preda di una sorta di “sesto senso”, assieme all’altra accompagnatrice, la professoressa di Scienze Annunziata Ascone, non si è opposto più di tanto alle remore dei ragazzi, ma ha pensato piuttosto di «rendere comunque fruttuosa la pausa a Tunisi effettuando delle esercitazioni. Sapevamo – spiega – che quella di Tunisi poteva essere una tappa problematica. Ovviamente se vedi il fuoco stai lontano piuttosto che gettarti nel rogo. È uno dei motivi per cui abbiamo deciso di rimanere sottobordo nella nave, dove non abbiamo corso alcun pericolo. Nonostante questo, è stata un’esperienza piuttosto dura, per noi e soprattutto per i genitori che hanno vissuto ore di estremo sconcerto e preoccupazione».
Per i 31 ragazzi (due quinte a indirizzo “capitano” e “macchinista”) il viaggio è comunque proseguito come da programma, e nel giro di qualche giorno ha toccato le coste di tre Paesi: prima la Spagna, con tappa a Barcellona, poi la Francia e Marsiglia e, infine – l’altro ieri notte – l’Italia e Genova, dove gli studenti si sono trattenuti per tutta la giornata di ieri. Tra qualche ora, a Pizzo, potranno lasciarsi alle spalle una gita, quella dell’ultimo anno, certamente diversa di come se l’erano configurata.

 

Zaira Bartucca
z.bartucca@corrierecal.it

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