Ultimo aggiornamento alle 22:10
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

La soluzione di Soriero: «Due primarie»

LAMEZIA TERME «Al lavoro e alla lotta». È la vecchia esortazione dei dirigenti del movimento contadino, il grido di battaglia con cui Pino Soriero si appresta ad affrontare la riunione di questa se…

Pubblicato il: 24/03/2015 – 10:56
La soluzione di Soriero: «Due primarie»

LAMEZIA TERME «Al lavoro e alla lotta». È la vecchia esortazione dei dirigenti del movimento contadino, il grido di battaglia con cui Pino Soriero si appresta ad affrontare la riunione di questa sera con i cinque candidati del Pd alle primarie di Lamezia. Il commissario dem ci arriverà con le idee chiare che più chiare non si può: o accordo e candidato unico, oppure le primarie saranno addirittura “doppie”: domenica 29 marzo si celebreranno quelle del Pd, sabato 4 aprile, vigilia di Pasqua, toccherà invece a quelle di tutto il centrosinistra, da cui dovrebbe saltar fuori il candidato della coalizione. «Altro che difetto di autoritarismo di Soriero, domenica prossima sarà una giornata di ampia partecipazione democratica», anticipa il commissario.
Il suo finora è stato un compito improbo: nessuno sembra disposto a fare un passo indietro e il candidato unico ancora non si vede…
«Quello che posso dire è che la trama di questo film è più semplice di quanto appare. Non c’è caos. Una dialettica e una forte tensione, questo sì…
E quindi?
«Quindi non dobbiamo procedere per ordine sparso, ma attraverso un lavoro che porti a sintesi una realtà democratica complessa. Non possiamo lasciare un partito a briglia sciolta, non sono venuto a Lamezia solo per fare il notaio».
Ma perché c’è questa ossessione per l’unità a ogni costo?
«È un fatto logico, oltre che una necessità politica: si discute, si fanno esprimere tutte le idee, ma poi si passa alla selezione. Questa non è una riffa. Noi abbiamo il dovere di offrire a Lamezia una proposta convincente, di fare uno sforzo per non arrivare divisi all’appuntamento elettorale. Stiamo lavorando per portare a compimento un percorso già individuato. Per quanto mi riguarda, ho tre priorità: sbloccare la difficoltà interna del Pd, rispettare la coalizione con cui condividere la scelta del candidato, favorire la più ampia partecipazione. In questo senso dico che ci possono essere le primarie di coalizione ma anche quelle del Pd. Ho già chiesto a Masi (l’ex presidente del Comitato cittadino per le primarie, ndr) di ritirare le sue dimissioni e di tornare a lavorare insieme, anche per trovare la forma migliore che ci consenta di favorire la creazione di un’ampia coalizione».
E la riunione di stasera?
«È decisiva. Sono animato da intenti positivi per valorizzare le forze del Pd, esprimendo però una posizione unitaria. Senza di questa, procederemo con una consultazione riservata a tutti gli amici del Pd e con un’altra allargata alla coalizione».
A cosa addebita queste resistenze, a quanto pare invincibili, dei vari candidati?
«Esiste un vecchio schema, e non solo a Lamezia. Si precostituisce un gruppo di consenso cercando accordi continui per prevalere su tutti gli altri. Ma questo modo di procedere non è sostenibile. O arriviamo a sintesi o attiviamo le procedure democratiche previste dallo Statuto. Ecco perché non sono da escludere due diversi momenti di consultazioni democratiche».

Ma le beghe interne al Pd, non rischiano di avvantaggiare il centrodestra?

«Di beghe ce ne sono più a destra che a sinistra, ma sono più attutite perché rispondono a logiche di potere che riguardano tavoli ristretti. Noi invece squaderniamo tutto in piazza, perché vogliamo rimanere trasparenti. Il nostro compito è di lavorare per l’unità, in modo da presentarci all’elettorato con una proposta sostenuta da tutti: da Guerini e da Oliverio, da Lo Moro e da Scalzo, da Soriero e da Magorno. Serve una proposta che abbia il sostegno di tutti i livelli del partito, politici e istituzionali. Solo così potremo essere credibili davanti all’elettorato».

Si è fatto un’idea, chi rema contro l’unità?

«Direi piuttosto che c’è una sorta di rassegnazione alla divisione, con l’attribuzione di un valore salvifico alle primarie. Dobbiamo salvaguardare l’unità del partito e la credibilità di un Pd che governa in Italia, in Regione e alla Provincia di Catanzaro. Abbiamo il dovere di presentarci all’elettorato in un certo modo. Il terreno perduto si può recuperare, se siamo tutti assieme sullo stesso palco».

 

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x