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Truffarono le forze dell'ordine, beni sequestrati

COSENZA Avrebbero truffato le forze dell’ordine e ora sono sotto processo. Ma i guai giudiziari per alcuni imprenditori cosentini non finiscono qui. Infatti, il giudice del tribunale di Cosenza, Lu…

Pubblicato il: 24/03/2015 – 15:11
Truffarono le forze dell'ordine, beni sequestrati

COSENZA Avrebbero truffato le forze dell’ordine e ora sono sotto processo. Ma i guai giudiziari per alcuni imprenditori cosentini non finiscono qui. Infatti, il giudice del tribunale di Cosenza, Lucia Angela Marletta, ha disposto il sequestro conservativo dei beni di proprietà di Cataldo Greco, 66 anni di Terravecchia; Pietro Graziano, 54 anni di Cosenza; e di Giuseppe Graziano, 52 anni di Cosenza. La decisione è stata persa al termine di un’udienza del processo nei confronti dei tre imprenditori che – secondo l’accusa – avrebbero chiesto cospicui anticipi in denaro a esponenti delle forze dell’ordine (poliziotti, carabinieri, finanzieri e agenti della polizia municipale) per l’acquisto di alcuni appartamenti. Una quarantina di persone sono rimaste senza casa. Da qui la querela presentata due anni fa in Procura contro i legali rappresentanti di due società di costruzioni (La Cosentina Costruzioni srl e la Rex srl). Le indagini sono state coordinate dal procuratore capo Dario Granieri e dal sostituto Maria Francesca Cerchiara.
Tra i beni, ora finiti sotto sequestro, ci sono un terreno, sito a via Popilia e le quote dell’intero capitale sociale della società Rex srl che – anche se formalmente intestati a terzi – sarebbero di fatto nella disponibilità di Cataldo Greco. Il terreno risulta di proprietà della società Rex. “Le quote sociali della “Rex” – è scritto nel provvedimento del tribunale – venivano acquistate il 29/7/2004 dalla “Capal srl”, il cui legale rappresentante è Cataldo Greco con i suoi due figli”.
“Le condotte criminose contestate – è scritto ancora nel provvedimento – finalizzate all’acquisto dalla Cosentina Costruzioni unità immobiliari da parte delle persone offese, appaiono protratte sino a tempi recenti, essendo rimasto da definire il momento della stipula del contratto definitivo di compravendita degli immobili”.
“Ai fini della validità del provvedimento che dispone il sequestro conservativo – conclude il giudice – non è richiesta la specificazione della somma, il cui pagamento è garantito dalla misura cautelare, ben potendo la determinazione del suo ammontare essere effettuata successivamente dal giudice”.

Il tribunale nomina custode di tali beni il presidente della Camera di commercio di Cosenza, Klaus Algieri, disponendo che lo stesso “disponga – entro un mese dall’esecuzione del sequestro, una relazione sullo stato dei beni sequestrati e, successivamente, una relazione periodica semestrale”.

 

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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