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Racket, firmato il protocollo d'intesa che tutela le vittime

CATANZARO È stato firmato a Catanzaro un protocollo di intesa a favore delle vittime di usura ed estorsione che coinvolge le Prefetture di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo, la Procura del capoluo…

Pubblicato il: 25/03/2015 – 17:27
Racket, firmato il protocollo d'intesa che tutela le vittime

CATANZARO È stato firmato a Catanzaro un protocollo di intesa a favore delle vittime di usura ed estorsione che coinvolge le Prefetture di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo, la Procura del capoluogo calabrese, l’Inps, l’Agenzia delle Entrate ed Equitalia. «La mia intenzione – ha detto il prefetto di Catanzaro Luisa Latella – è quella di ricreare qui, migliorandolo con l’inserimento dell’Inps, un modello già esistente a Reggio. Il problema è proprio la sommersione del fenomeno dal punto di vista giuridico. Sappiamo bene che esiste, considerate le varie manifestazioni violente di minaccia, ma le vittime non denunciano».

Basato su due leggi, la 44 del ’99 e la 241 del ’90, che mirano ad agevolare, attraverso un provvedimento emesso dal procuratore della Dda, le vittime del racket negli adempimenti economici ai quali sono tenuti a vario livello, il protocollo ha anche lo scopo, attraverso le associazioni di categoria, di aiutare a combattere il racket. «Si tratta di una dilazione di pagamento di 300 giorni – ha chiarito il prefetto di Catanzaro – che consentirà a chi è oppresso da fenomeni estorsivi una maggiore tranquillità. Il racket si contrasta con la presa di coscienza della società civile che avviene solo attraverso la denuncia».

Coinvolta nel progetto anche l’Abi Calabria, Associazione bancaria italiana, che presa visione del protocollo potrebbe già nei prossimi giorni aggiungere la sua firma al documento. «Il fatto che siano presenti tutte le parti in causa, con le quali abbiamo intenzione di fare rete per sostenere le vittime – ha spiegato il procuratore di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo – e che presto si aggiungerà anche l’Abi, ci consente di dare un reale sostegno all’imprenditore che deve capire che l’usura in questa regione è legata alla criminalità organizzata. Combattere questo fenomeno impedisce che l’impresa diventi a partecipazione mafiosa o addirittura del tutto mafiosa».

«Quel che serve – ha detto il prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao – è un’iniezione di fiducia per chi ha paura di denunciare”. “A Crotone – ha sottolineato il prefetto Vincenzo De Vivo – manca una realta’ antiracket e la Prefettura sta cercando di creare un’associazione che si occupi delle vittime. Non è facile. Il clima non è incentivante».

«A Vibo – secondo il prefetto Giovanni Bruno – la realtà è più incoraggiante. Il protocollo non farà altro che incentivare maggiormente gli imprenditori». «Quello che abbiamo costruito oggi – ha detto Pasquale Stellacci, direttore generale delle Entrate della Calabria – è un’autostrada della legalità».

«Il protocollo – ha concluso Giovanni Temisio, direttore generale di Equitalia Calabria – ci blinda completamente. Noi, in tutti i casi, siamo obbligati a ottemperare alle rigide disposizioni che ci vengono impartite e procedere all’obbligo di riscossione».

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