ACRI Di certo non siamo ai livelli dell’ex assessore regionale Nazzareno Salerno, che chiese sfacciatamente il voto via mail – con l’indirizzo istituzionale del Consiglio – ai destinatari della “dote occupazionale per giovani laureati”. Ma il modus operandi è quello. E in Calabria, a quanto pare, questi metodi non sono certo assimilabili solo a una parte politica. Perché la ricerca del consenso, si sa, è una necessità bipartisan, e conta poco che non siano, quelli attuali, tempi di chiamate alle urne: a queste latitudini la campagna elettorale è strisciante. E permanente.
Difficile descrivere in termini diversi quanto sta avvenendo ad Acri. Proprio in questi giorni, infatti, la sede del Pd del popoloso centro montano del Cosentino si sta trasformando in un vero e proprio info point. Un centro di smistamento di informazioni che, però, non vede il circolo dem locale impegnato nella promozione di iniziative di natura partitica. Niente convegni, manifestazioni o altro. Ma sempre di politica si tratta. Solo che, in questo caso, c’è una certa confusione di ruoli, perché il Pd di Acri si sta impegnando pubblicamente nelle attività informative che riguardano il progetto “Garanzia giovani”, la nuova manna caduta da Palazzo Alemanni sulle teste di migliaia di giovani calabresi in cerca di un’occupazione. Stando a quanto il Pd locale comunica ufficialmente, infatti, la sede sarà aperta in questi giorni a tutti quelli che hanno bisogno di informazioni sul progetto che punta all’inserimento lavorativo di giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni. Ufficialmente. Perché non è difficile immaginare come questa iniziativa possa attirare diversi ragazzi in cerca di chiarimenti sull’effettiva possibilità di trovare finalmente uno sbocco lavorativo, così come non è azzardato supporre che nel circolo acrese del Pd, trasformato per l’occasione in una sorta di centro per l’impiego, non saranno disponibili solo informazioni ma anche, magari, i modellini per la domanda di adesione al progetto. Un modo come un altro (forse legittimo, ma certamente inopportuno) per legare un’iniziativa istituzionale a un determinato colore politico. Un colore da ricordare quando verrà il tempo di recarsi alle urne.
Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal.it
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