CATANZARO I valori del Risorgimento e la questione meridionale sono stati al centro del dibattito nel corso dell’incontro sul tema “Il Sud e il Risorgimento italiano-Un conto ancora aperto con la storia” organizzato a Catanzaro dal collegio circoscrizionale della Calabria del Grand’Oriente d’Italia e la loggia “Francesco De Luca” del capoluogo calabrese. All’iniziativa sono intervenuti il presidente della Regione, Mario Oliverio, il presidente della Rcs Libri, Paolo Mieli, e e Stefano Bisi, gran maestro della loggia Grande Oriente d’Italia. Relatori del convegno, Giovanni Greco, professore dell’università di Bologna, Eugenio Di Rienzo e Anna Maria Isastia, della Sapienza di Roma e Aldo Schiavone, della Normale di Pisa. A ciascuno di loro il compito di raccontare attraverso le loro relazioni il periodo risorgimentale in ogni sua sfaccettatura.
«Questo convegno – ha sottolineato Mieli – è molto importante, perché la Massoneria ha sempre sostenuto i valori del Risorgimento, ma in modo rigido. Il Risorgimento, invece, è fatto di luci e ombre, come tutti i periodi storici, e che una associazione come la Massoneria, nata proprio per difendere una tradizione, inizi a metterla in discussione è molto importante. Il ruolo della massoneria nel Risorgimento è fondamentale, basti pensare che i grandi uomini dell’epoca, primo fra tutti Giuseppe Garibaldi, erano massoni».
Il convegno è stata anche un’occasione per parlare di divario tra Nord e Sud. «La questione meridionale è sempre al centro dei nostri dibattiti – ha dichiarato Bisi – perché c’è un grande bisogno di solidarieta’ ed emozioni. La massoneria, non è un potere forte, è un metodo educativo e mira al cambiamento in meglio di se stessi attraverso l’azione. È necessario iniziare a dire che non si puo’ piu’ identificare la Calabria con la ‘ndrangheta e la ‘ndrangheta con la Massoneria. È una profonda ingiustizia».
Nell’ambito dei lavori, si è soffermato anche su aspetti interni a Rcs, catena che presiede. «La lista presentata per il rinnovo del Cda di Rcs è ottima». Lo ha detto il presidente di Rcs Libri, Paolo Mieli, a Catanzaro, a margine del convegno sul tema “Il Sud e il Risorgimento italiano”. «Conosco – ha aggiunto – tutte le persone che fanno parte di questo Cda e do per scontato che Pietro Scott Iovane, l’amministratore delegato, con il quale lavoro già da anni, sia di sicuro livello. Maurizio Costa, poi, arricchisce una azienda che è già ricca. È un amico che conosco da tempo immemorabile, da quando ero alla guida della Mondadori. Proprio il suo nome come presidente è un valore aggiunto, perché si tratta di una persona che conosce il mondo dell’editoria. Quindi non posso che essere contento».
«Sarà il nuovo consiglio di amministrazione dell’Rcs generale a decidere sulla cessione di Rcs libri. Io sono il presidente di Rcs libri – ha aggiunto – e sarebbe improprio se suggerissi al nuovo cda cosa deve fare. Sono loro che devono decidere. Penso proprio, però, che con l’aggiunta di Maurizio Costa nel Cda, che è esperto di libri ed editoria, ci sarà un po’ più di saggezza e non di meno».
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