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Spara durante la visita del ministro Orlando

REGGIO CALABRIA Non è ancora chiaro il motivo per cui il sessantunenne Fausto Bortolotti, originario della provincia di Bergamo ma residente a Ventimiglia, attorno alle 16:30 abbia iniziato a spara…

Pubblicato il: 28/03/2015 – 15:20
Spara durante la visita del ministro Orlando

REGGIO CALABRIA Non è ancora chiaro il motivo per cui il sessantunenne Fausto Bortolotti, originario della provincia di Bergamo ma residente a Ventimiglia, attorno alle 16:30 abbia iniziato a sparare nei pressi del teatro Cilea di Reggio Calabria, da due giorni sede del congresso di Magistratura democratica, corrente progressista delle toghe italiane. I rilievi sono in corso, come – da quanto si è appreso – anche l’interrogatorio dell’uomo, ma bisognerà attendere l’esito delle indagini, perché il quadro sia chiaro.
Di certo, allo stato si sa che attorno alle 16:30, mentre in sala erano da poco ripresi i lavori del congresso alla presenza del ministro della Giustizia Andrea Orlando, Bortolotti è arrivato nei pressi del teatro a bordo del suo suv, un Suzuki di colore rosso, e senza scendere dall’auto, ha estratto una pistola calibro 7,65 e ha esploso due colpi in aria. Due detonazioni secche, che hanno gelato la folla che a quell’ora già affollava il centralissimo corso Garibaldi, strada principale della città dello Stretto, e fatto scattare l’allarme fra gli uomini delle forze dell’ordine che indivisa e in borghese da giorni presidiano la zona. Nonostante la reazione pressoché immediata, Bortolotti ha fatto in tempo a tentare di allontanarsi, ma è stato immediatamente bloccato, ancora armato, dai carabinieri. «Sono una vittima della legge», avrebbe gridato – secondo indiscrezioni – l’uomo, gravato da piccoli precedenti penali per furto aggravato e rapina, mentre veniva ammanettato e trasferito immediatamente al comando provinciale dell’Arma, dove è stato sottoposto a fermo. Non ha detto ancora nulla sui motivi del suo gesto. Gli inquirenti stanno facendo accertamenti sul passato e la personalità dell’uomo per tentare di capire il perché di un’azione, che al momento appare inspiegabile. Potrebbe essere stata una forma di risentimento nei confronti della giustizia per una questione personale alla base del gesto compiuto da Fausto Bortolotti. È una delle ipotesi che viene presa in considerazione dai carabinieri.
L’uomo aveva una pistola detenuta illegalmente. È stato arrestato per spari in luogo pubblico, detenzione e porto illegale di armi e munizioni.
Nel frattempo, di fronte al Cilea, gli artificieri e gli esperti della Scientifica della Questura si sono messi subito al lavoro. Ispezionata e bonificata l’auto dell’uomo per verificare l’eventuale presenza di esplosivi, ma risultata solo appestata da un tanfo di vino rancido, è toccato agli esperti di balistica procedere con i rilievi necessari per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Adesso però toccherà alle indagini capire perché l’uomo, originario di Cene, in provincia di Bergamo, ma da tempo residente a Ventimiglia, sia arrivato fino a Reggio Calabria per compiere il suo folle gesto. Gli investigatori sospettano che, almeno negli ultimi giorni, Bortolotti possa avere vissuto nella sua auto, la Suzuki a bordo della quale è stato fermato e che tra l’altro è priva del lunotto. All’interno della vettura, infatti, gli agenti hanno trovato un pò di tutto. Oltre a bottiglie vuote, carte e uno zaino, sono stati trovati rifiuti di vario tipo e anche un numero considerevole di caramelle e profilattici. Sembra che l’uomo, quando è stato fermato, fosse in stato di ebbrezza. Stando ad alcune indiscrezioni, Bortolotti, si sarebbe da qualche tempo trasferito sulla riva calabrese dello Stretto, ma al riguardo nessuna fonte ufficiale conferma.
Dopo un’attenta verifica dell’area da parte delle forze dell’ordine, il ministro Orlando è andato via, ringraziando gli agenti per l’immediato intervento. C’è invece un misto di sollievo per un incidente conclusosi senza danni e amarezza per un episodio che rischia di oscurare gli importanti contenuti del congresso nelle parole del presidente di Magistratura democratica, Anna Canepa: «Abbiamo scelto Reggio Calabria e siamo contentissimi di averla scelta, infatti voglio che si parli dei contenuti e non del gesto di una persona scriteriata, che non deve distolgere l’attenzione perché il congresso è stato molto bello e ha avuto grande successo».

 

ORLANDO RINGRAZIA LE FORZE DELL’ORDINE
Informato dell’accaduto il ministro Orlando si è subito complimentato con le forze dell’ordine per la tempestività dell’intervento: «Grazie alle forze dell’ordine che hanno fermato l’uomo, non tanto per la mia incolumità quanto per la sicurezza delle altre persone visto che gli spari sono avvenuti in una strada in pieno centro». Un ringraziamento che ribadisce anche via tweet: «Grazie agli agenti della penitenziaria, a Digos e carabinieri intervenuti prontamente oggi a Reggio Calabria a tutela dell’incolumità dei cittadini». Orlando è andato via dalla città dello Stretto per fare rientro a Roma, così com’era in programma, e la sua partenza non è da mettere in relazione a quanto accaduto all’esterno del teatro. «Abbiamo avuto un pochino di preoccupazione quando abbiamo sentito i rumori ma poi ci hanno detto che l’autore è uno squilibrato», ha detto il ministro della Giustizia in un video pubblicato dal sito di Repubblica.it. E ha aggiunto: «Un poveraccio che è stato trovato in stato di alterazione mentale. Le forze dell’ordine sono intervenute prontamente non solo per tutelare la mia incolumità ma anche perché credo che poteva costituire un pericolo per i passanti nel centro di Reggio».

 

ALFANO CHIAMA ORLANDO: GESTO DA NON SOTTOVALUTARE
Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha telefonato al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, per esprimergli «affettuosa vicinanza» per quanto accaduto a Reggio Calabria. «Qualunque sia stato il movente, è stato un gesto gravissimo – afferma Alfano – e per questo, dunque, non sarà sottovalutato. Ringrazio le forze dell’ordine per il pronto intervento».

 

SOLIDARIETA’ DA BINDI

«Esprimo la mia affettuosa solidarietà al ministro Orlando. Quanto accaduto a Reggio Calabria è un fatto grave che va verificato con attenzione. Ringrazio le forze dell’ordine per la pronta ed efficace risposta». Lo afferma Rosy Bindi, presidente della commissione Antimafia.

 

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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