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La cenetta di Mario e Pino

La buona tavola mette d’accordo tutti e quella di Paolo Sauro, proprietario del fortunato ristorante “Mare chiaro” a Gizzeria, riesce da sempre a mettere d’accordo sopratutto i big della politica n…

Pubblicato il: 29/03/2015 – 8:00
La cenetta di Mario e Pino

La buona tavola mette d’accordo tutti e quella di Paolo Sauro, proprietario del fortunato ristorante “Mare chiaro” a Gizzeria, riesce da sempre a mettere d’accordo sopratutto i big della politica nostrana. Non si contano i convivi lì ospitati dai quali sono nati accordi, inciuci e intese più o meno larghe. Tra raffiche di saporitissimi antipasti (la cipolla in agrodolce che accompagna il tonno è un mito) e ondate di secondi di pesce da favola, sono nate giunte e battezzati assessori, incoronati manager e siglati accordi, dichiarate guerre e festeggiate riconciliazioni. La buona cucina di Paolo Sauro, accompagnata da cordialità e sorrisi ammiccanti, mette tutti i politici a loro agio. Al punto che qualcuno ci va anche da solo: memorabile la scena dell’allora assessore all’Agricoltura Mario Pirillo “sorpreso” da un collega mentre, solitario, divorava «un delfino». Poi il collega ridurrà la portata dello scoop: «Noo.., non era proprio un delfino ma il fatto è che si trattava di un pesce davvero enorme e lui se lo mangiava da solo».
Lunga premessa per spiegare le ragioni per le quali non è lecito meravigliarsi se questa apprezzata location da ultimo ha fatto (ri)nascere l’amore tra Mario Oliverio e Pino Galati, attovagliati nella saletta riservata a parlare di buon pesce, politica, calabresi nel mondo e delle imminenti elezioni comunali di Lamezia Terme. Questo, almeno, sostengono i più maligni che a riscontro della loro credibilità indicano il rinnovo della convenzione tra la Regione Calabria e l’associazione “Calabresi nel mondo” che ha in Galati il suo inventore e nel deposto governatore Peppe Scopelliti il primo generoso sostenitore. All’inizio anche “Calabresi nel mondo” sembrava finita nella black-list delle società finanziate dalla Regione Calabria che il governatore voleva mettere sotto chiave, poi però ne è miracolosamente uscita e, cinque giorni dopo la cena a “Mare chiaro”, è arrivato anche il rinnovo dell’accordo.
Fin qui l’aspetto istituzionale della provvida chiacchierata tra l’ex comunista e l’ex democristiano, prestati oggi, rispettivamente, al Partito democratico (sottogruppo dalemiano) e a Forza Italia (sottogruppo fittiano). Più sostanzioso, invece, parrebbe l’accordo politico in vista delle elezioni comunali lametine. Qui è guerra totale. Tutti contro tutti, a destra come a sinistra. E se a sinistra lo scontro tra le varie anime del più fantasioso dei Pd si era spinto fino alle “doppie primarie”, per poi raggiungere una precaria intesa attorno al nome dell’imprenditore Enzo Richichi, a destra il conflitto è tra associazioni partecipate dalla Regione. “Calabria etica” contro “Calabresi nel mondo”. Quest’ultima converge sull’uomo scelto da Pino Galati, l’avvocato Paolo Mascaro. Attraverso “Calabria etica”, invece, Pasqualino Ruberto promuove… se stesso. La differenza, in questo conflitto, la fa proprio la cena finita a brindisi e sorrisi tra Oliverio e Galati. Infatti Ruberto si ritrova disarcionato dalla “sua” Calabria etica proprio ora che ne avrebbe tanto bisogno, Galati, invece, viene confermato stabilmente in sella all’altra società in house regionale.

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