CATANZARO I particolari delle indagini sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa dal procuratore di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, dall’aggiunto Giovanni Bombardieri, dal questore di Catanzaro, Giuseppe Racca, dal capo della squadra mobile del capoluogo calabrese, Rodolfo Ruperti, e di quella di Vibo, Orazio Marini. «Le dichiarazioni di Moscato – ha detto il procuratore – ci hanno consentito di ricostruire in modo dettagliato la faida che ha interessato tutte le cosche del vibonese che stavano cercando di stabilire un nuovo equilibrio. Le dichiarazioni di questo nuovo pentito, inoltre, aprono uno squarcio sulla criminalità organizzata vibonese e ci forniscono importanti elementi».
«Le sue dichiarazioni – ha aggiunto il capo della Dda – dimostrano anche l’importanza di quel delitto, aprendo uno squarcio che permette di vedere meglio la situazione della ‘ndrangheta nel Vibonese». In particolare, Lombardo ha precisato che il collaboratore di giustizia, che è stato già sentito diverse volte, «ha raccontato che la faida in atto tra Piscopisani e i Patania coinvolge anche altri soggetti, compresa una terza persona che risulta irreperibile (Salvatore Tripodi, ndr) e che non era a priori individuabile perché appartiene ad un’altra ‘ndrina». La ricostruzione fornita dal nuovo collaboratore, ha precisato Lombardo, evidenzia che «nella faida sono coinvolte anche altre ‘ndrine del Vibonese. C’è infatti il tentativo di stabilire nuovi equilibri di ‘ndrangheta, con la guerra che parte dalla zona marina del Vibonese per estendersi alla zona montana e interna».
«Nonostante la carenza di organico sia della Dda che all’ufficio Gip – ha poi affermato il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri – l’ordinanza di custodia cautelare eseguita oggi è stata emessa a tempo di record. Abbiamo presentato la richiesta il 26 marzo scorso ed il giudice l’ha concessa dopo quattro giorni. È chiaro che l’ufficio del gip, nonostante le innumerevoli problematiche relative agli organici, ha risposto con sollecitudine dando una risposta concreta. A questo poi si aggiunge la nostra situazione. La Dda si trova a dover far fronte a molteplici indagini complesse nonostante la carenza di organico. Una situazione davvero complicata che stiamo cercando di affrontare nel migliore dei modi. Per l’ennesima volta vogliamo rivolgere un appello affinché si riconsideri la situazione degli organici della Procura di Catanzaro ed anche dell’ufficio del gip».
Il questore di Catanzaro Giuseppe Racca ha evidenziato che «l’operazione compiuta stamane è importante perché fa piena luce su un efferato delitto commesso in una faida tra cosche mafiose». Il procuratore aggiunto del capoluogo Giovanni Bombardieri ha affermato che «siamo riusciti a ricostruire passo dopo passo la preparazione e l’esecuzione dell’omicidio di Patania. Con le dichiarazioni del nuovo pentito si riesce a fornire una chiave di lettura a molte vicende che sono già alla nostra attenzione».
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