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Morì folgorato, due condanne

COSENZA Due condanne per la morte di Antonio Ventura, deceduto a giugno del 2011 a 19 anni. Il giovane è morto folgorato sul sagrato della chiesa di San Pietro in Guarano, toccando un palo in ghisa…

Pubblicato il: 31/03/2015 – 18:08
Morì folgorato, due condanne

COSENZA Due condanne per la morte di Antonio Ventura, deceduto a giugno del 2011 a 19 anni. Il giovane è morto folgorato sul sagrato della chiesa di San Pietro in Guarano, toccando un palo in ghisa dove erano state montate le luminarie, ancora non in funzione, per la festa patronale del paese. Il giudice del tribunale di Cosenza, Lucia Marletta, ha condannato a un anno di carcere l’architetto Alfonso Quintieri, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune e a otto mesi Benedetto Passavanti, responsabile della manutenzione dell’illuminazione pubblica. E ha stabilito, inoltre, anche il pagamento di 20mila euro di provvisionale per i genitori di Ventura e 15mila per le altre parti civili.
Un colpo di scena si era avuto nel corso dell’udienza del 2 marzo quando il giudice del tribunale di Cosenza, Lucia Marletta, dopo una camera di consiglio – al termine della quale doveva pronunciare la sentenza – aveva emesso un’ordinanza con la quale ha annunciato di non poter chiudere il dibattimento ma di avere bisogno di risentire alcuni testimoni, che erano già stati ascoltati.
Nel pomeriggio di oggi, si sono svolte le arringhe delle difese e delle parti civili. L’avvocato Ugo Ledonne, legale di parte civile, aveva sottolineato la responsabilità degli imputati nella morte del giovane. Un’accusa rispedita al mittente dal difensore di Quintieri, l’avvocato Nicola Carratelli che – nel corso della sua argomentata discussione – ha più volte ribadito che la morte del giovane sia stato un evento eccezionale e imprevedibile nel quale avrebbe giocato un ruolo determinante l’allestimento delle luminarie – gestito non dal Comune – che sarebbe avvenuto in modo approsimativo e in violazione delle regole vigenti. Ma, dopo oltre un’ora di camera di consiglio, il tribunale ha emesso una sentenza di condanna per i due imputati.

 

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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