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Smantellamento Opg, Radicali «Calabria a rischio commissariamento»

COSENZA Nonostante la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari sia stata ampiamente annunciata dal governo, la Regione Calabria non ha attivato nei tempi previsti le strutture alternative pe…

Pubblicato il: 01/04/2015 – 21:43
Smantellamento Opg, Radicali «Calabria a rischio commissariamento»

COSENZA Nonostante la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari sia stata ampiamente annunciata dal governo, la Regione Calabria non ha attivato nei tempi previsti le strutture alternative per gli internati e adesso rischia il commissariamento da parte del Ministero della Salute. Ad affermarlo è Emilio Quintieri, esponente cosentino dei Radicali Italiani, per il quale se la chiusura ufficiale degli Opg non è avvenuta il 31 marzo come previsto, « la colpa è da ascrivere anche all’inerzia delle Regioni come la Calabria che non avendo le Residenze per le Misure di Sicurezza (Rems) non permette la chiusura di questi vergognosi ed indecenti manicomi criminali. In particolare, nel caso specifico, l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto in Provincia di Messina ove sono internati 31 pazienti calabresi, 5 dei quali non sono stati riconosciuti idonei dalla Magistratura di Sorveglianza per essere dimessi perché ritenuti ancora “socialmente pericolosi” sulla base delle relazioni fatte dai Medici Penitenziari». Per Quinteri, la Regione Calabria aveva individuato due strutture, in grado di ospitare venti detenuti psichiatrici ciascuna, una nel Comune di Santa Sofia d’Epiro in Provincia di Cosenza, la cui attivazione sarebbe prevista per il 1 luglio 2015 e l’altra nel Comune di Girifalco in Provincia di Catanzaro, di cui si disconosce la data di presunta attivazione. «Per queste strutture – sottolinea Quinteri – lo Stato ha devoluto alla Regione circa 7 milioni di euro (6.572.522,28 euro) e, nello specifico, 682.522,28 euro per quella di Santa Sofia d’Epiro (con un ulteriore spesa del 5% della Regione di 35.922,23 euro) e 5.890.000,00 euro (con un ulteriore spesa del 5% della Regione di 310.000,00 euro) per quella di Girifalco. Nel frattempo, la Regione Calabria, ha chiesto alle Regioni limitrofe, di poter ospitare gli internati calabresi non dimissibili». Circostanze che per l’esponente radicale rendono vano il principio della riforma che sancisce la territorialità della misura e della cura e il superamento delle vecchie logiche manicomiali. «Qualcuno considera gli internati come “pacchi postali” ma ci si dimentica che sono esseri umani ed hanno bisogno anche della vicinanza e dell’affetto dei propri familiari che, nella stragrande maggioranza dei casi, specie per questioni di natura economica, non possono raggiungere gli Istituti posti lontano dalla Calabria». una situazione resa ancor più problematica dalla mancanza di Reparti Penitenziari di Osservazione Psichiatrica «eccetto quello, insufficiente, esistente all’interno della Casa Circondariale di Reggio Calabria. Da tempo, ne avrebbe dovuto essere aperto un altro presso la Casa Circondariale di Catanzaro ma né questo Reparto né il Centro Diagnostico Terapeutico è stato aperto e reso funzionante». In conclusione, sottolinea Quinteri «come Radicali chiediamo alla Regione Calabria, di attivarsi per l’apertura immediata delle strutture residenziali di Santa Sofia d’Epiro e Girifalco al fin di evitare ulteriori disagi ai cittadini calabresi pazienti/internati ed ai loro congiunti e per evitare la pessima figuraccia del commissariamento da parte del Governo affinché provveda in via sostitutiva a dare attuazione a quanto stabilito dal Parlamento».

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