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Profumi e cravatte con i soldi del Consorzio

COSENZA Migliaia di euro spesi per comprare cravatte e profumi. Elementi che delineano, secondo gli inquirenti, «una gestione marcatamente padronale» del Consorzio Asi di Cosenza. Sono ancora in co…

Pubblicato il: 02/04/2015 – 15:12
Profumi e cravatte con i soldi del Consorzio

COSENZA Migliaia di euro spesi per comprare cravatte e profumi. Elementi che delineano, secondo gli inquirenti, «una gestione marcatamente padronale» del Consorzio Asi di Cosenza. Sono ancora in corso le indagini dell’inchiesta della Procura di Cosenza che ha portato a un sequestro di beni del valore di 110mila euro, che è stato eseguito mercoledì mattina dalla Guardia di finanza. Il provvedimento riguarda la gestione del Consorzio. La Procura – le indagini sono coordinate dal procuratore capo Dario Granieri e dal pm Domenico Assumma – ha iscritto nel registro degli indagati Diego Tommasi e Stefania Frasca. I due sono rispettivamente ex presidente del Consorzio e direttore generale. I reati contestati sono truffa, falsità documentale e abuso d’ufficio.
Dal corposo provvedimento emergono spese per migliaia di euro per l’acquisto di profumi e cravatte, giustificato come spese di rappresentanza, poi regalati a personaggi politici e dirigenti locali. Secondo l’accusa, Tommasi e Frasca per queste spese avrebbero usato i contanti della cassa del Consorzio senza giustificarli con apposite fatture. In alcuni casi, sarebbero state prodotte autocertificazioni che giustificavano le spese. Alcune sarebbero di cifre irrisorie ma – per gli inquirenti – sarebbero elementi che delineano l’allegra gestione del Consorzio e il malcostume vigente. Anche se si tratterebbe di episodi non rilevanti penalmente.

Tra le spese ingiustificate dell’Asi ci sarebbero anche cene, pranzi, taxi e altre trasferte. Alcune giustificate soltanto con scontrini o con autocertificazione. Insomma, per la Procura, che contesta soprattutto il reato di truffa e falsità documentale, molte spese sarebbero state motivate in violazione dei protocolli previsti dall’economato del Consorzio di sviluppo industriale.

Le indagini sono iniziate nel 2013 e i fatti sono contestati fino al 2014. Gli indagati devono rispondere di reati erariali e penali. Tra i beni sequestrati dal personale della Guardia di finanza – guidato dal comandante provinciale, il colonnello Giosuè Colella – ci sono un immobile e diversi conti correnti bancari.
Secondo quanto è emerso, tramite false dichiarazioni l’ex direttore del Consorzio si sarebbe autoassegnata incrementi dei suoi compensi e sia lei che l’ex presidente si sarebbero fatti liquidare rimborsi sulla base di una semplice autodichiarazione.
Tommasi è stato ex assessore regionale all’Ambiente. Frasca è figlia dell’ex sottosegretario alla Giustizia, Salvatore, ed è nella commissione di valutazione dei lavori di piazza Fera.

 

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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