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Greco: in Calabria il reddito più basso, aumenta il gap con il Nord

REGGIO CALABRIA «I dati sull’economia dell’Italia forniti dall’Istat e dal dipartimento delle Finanze nella giornata di ieri dipingono l’ennesimo quadro drammatico di un Paese a due velocità». A di…

Pubblicato il: 04/04/2015 – 14:51
Greco: in Calabria il reddito più basso, aumenta il gap con il Nord

REGGIO CALABRIA «I dati sull’economia dell’Italia forniti dall’Istat e dal dipartimento delle Finanze nella giornata di ieri dipingono l’ennesimo quadro drammatico di un Paese a due velocità». A dichiararlo è il consigliere regionale Orlandino Greco. «La Calabria – precisa – è ancora la regione con il reddito pro capite più basso (14.390 euro) ed è sempre più largo il gap che la divide dalla regione con il reddito più alto, la Lombardia (23.680 euro). Un distacco che, purtroppo, ben si evidenzia anche in altri settori. Dal settore dei trasporti dove sono sempre meno numerose le linee aree e ferroviarie che uniscono la Calabria al resto del paese, dai dati sull’occupazione impietosi alle nostre latitudini passando per i fondi europei che hanno visto una riduzione importante del cofinanziamento nazionale per le regioni in difficoltà. Sono solo alcuni dei parametri cui far riferimento per capire quanto sia ampia la differenza tra il nord e il sud Italia, in particolare la Calabria. Un distacco che necessita di un intervento immediato dei parlamentari meridionali che troppo spesso non hanno usato il pugno duro contro quei provvedimenti che hanno fortemente limitato le capacità di crescita del sud del Paese. È evidente – prosegue Greco – che grandi responsabilità sono anche da imputare alla classe politica che ha guidato fino a qualche mese fa la Calabria e non si è dimostrata in grado di affrontare con determinazione i problemi e le opportunità dei nostri territori. Grazie alla determinazione del presidente Oliverio è stato possibile recuperare un’importante quantità di fondi europei per la Calabria, circa 800 milioni di euro, che rischiavano di essere perduti. E sfide importanti ci attendono per la nuova programmazione 2014-2020. La Calabria ha dimostrato di potercela fare, ma non possiamo essere lasciati soli. Qui non c’è bisogno di operazioni di marketing politico come potrebbe essere l’istituzione di un ministero per il Sud scollegato dalle realtà territoriali. Oggi è necessario, così come ho ribadito nell’ultima assise regionale, che i parlamentari calabresi accolgano l’invito dei consiglieri regionali ad un confronto urgente sulle problematiche dei territori al fine di definire un programma condiviso per la crescita e sviluppo della Calabria, anche in vista della nuova programmazione dei fondi comunitari. Solo riuscendo a riavvicinare le istituzioni – conclude il consigliere – legando comunità e bisogni, opportunità e progetti, si potrà costruire un percorso in grado di ricostruire una vera unità economica del paese partendo dal sud. Senza secessioni e senza rivendicazioni, correndo insieme alla stessa velocità».

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