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Le spese allegre (dopo le elezioni) di Calabria lavoro

LAMEZIA TERME Tra le spese allegre che hanno contraddistinto la gestione di Azienda Calabria Lavoro targata Pasquale Melissari (manager sostituito il 20 marzo scorso da Antonio De Marco) non c’è so…

Pubblicato il: 07/04/2015 – 14:16
Le spese allegre (dopo le elezioni) di Calabria lavoro

LAMEZIA TERME Tra le spese allegre che hanno contraddistinto la gestione di Azienda Calabria Lavoro targata Pasquale Melissari (manager sostituito il 20 marzo scorso da Antonio De Marco) non c’è solo l’indennità di risultato (40mila euro) che l’ex commissario si era autoriconosciuto per gli obbiettivi raggiunti nel 2012. La società in house della Regione Calabria – che avrebbe il compito di favorire il reinserimento lavorativo e incrementare l’incontro tra domanda e offerta di occupazione – ha continuato a spendere con disinvoltura anche nei giorni a ridosso delle elezioni regionali. Sia prima che dopo. E dando un’occhiata ai decreti emanati tra novembre e dicembre dall’ente in house spuntano fuori spese forse non proprio necessarie o urgenti. Ma tant’è, Melissari, probabilmente sapendo di andare incontro alle cesoie dello spoil system, non voleva sfigurare agli occhi del suo successore lasciando in eredità uffici non all’altezza del ruolo. Così, il 21 novembre scorso, il manager reggino (di stretta osservanza scopellitiana) ha dato avvio con un decreto alla procedura «in economia» per la fornitura di alcune bandiere da esterno per la sede istituzionale dell’ente. Si tratta, si legge nel decreto, di sei bandiere (dell’Italia, dell’Europa e della Regione) per una spesa «presunta» di 600 euro. Il successivo 15 dicembre, quando il governo della Regione era già passato nelle mani di Mario Oliverio, si è invece proceduto alla manutenzione degli uffici: l’incarico, per affidamento diretto, viene assegnato a una ditta reggina e prevede la stuccatura e la pitturazione delle pareti, la fornitura dei fascioni in plexiglass che servono a proteggere i muri dai movimenti delle sedie, e la posa in opera del parquet. Il tutto alla modica somma di 8.662 euro. Di due giorni dopo, poi, è il decreto per la sostituzione di un condizionatore malfunzionante con un nuovo, per una spesa di poco più di mille euro.
Probabilmente si tratta di spese di poco conto per Melissari – con decreto del 4 settembre era stata impegnata nel bilancio di previsione una somma di 92.100 euro «a titolo di stipendi, compensi, al lordo delle ritenute Irpef, inerenti il commissario» – che all’inizio di ottobre aveva dato il via libera a undici contratti di collaborazione per un totale di poco più di 40mila euro e aveva affidato un’altra consulenza (a poco meno di 2000 euro) proprio il giorno prima delle elezioni. Di certo, però, è difficile comprendere l’urgenza di procedere all’acquisto delle bandiere o alla messa in posa del parquet quando il governo della Regione stava per cambiare (o aveva già cambiato) colore politico e il manager scopellitiano era consapevole che non sarebbe rimasto a lungo alla guida dell’ente.

 

Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal.it

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