CATANZARO L’ex consigliere regionale Franco Morelli ed il giudice Vincenzo Giglio, entrambi condannati nell’inchiesta “Infinito” contro le cosche della ‘ndrangheta in Lombardia, sono stati sentiti come testimoni nel processo per la nomina della moglie del magistrato, Alessandra Sarlo, al vertice dell’azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia. Nel corso della stessa udienza si è avvalso della facoltà di non rispondere l’ex presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, comparso davanti ai giudici sempre in qualità di testimone. Alessandra Sarlo è accusata di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio. L’ipotesi dell’accusa è che Giglio, attraverso i rapporti con l’ex consigliere regionale Franco Morelli, avrebbe ottenuto la nomina della moglie al vertice dell’Asp di Vibo Valentia. Il giudice Giglio, che all’epoca era presidente di sezione del tribunale di Reggio Calabria, ha affermato di essere diventato amico di Morelli nel 2008 e di avergli chiesto di verificare la possibilità di un distacco al Consiglio regionale. Successivamente ci fu la nomina della Sarlo all’Azienda sanitaria. Morelli ha illustrato i suoi rapporti con Giglio con il quale si scambiava pareri e consigli. Morelli ha confermato la richiesta della Sarlo e del marito per un distacco al Consiglio regionale. L’ex consigliere regionale ha poi aggiunto di aver saputo della nomina della Sarlo quando era già avvenuta. Nel corso del processo è stato sentito anche un autista, Gennarino Magnone, il quale ha riferito di quando accompagnò Morelli da Giglio. Dopo l’interrogatorio il pubblico ministero, Gerardo Dominijanni, ha chiesto la trasmissione degli atti di quest’ultima deposizione per valutare di procedere per falsa testimonianza. Il processo è stato successivamente rinviato all’8 settembre.
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