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Scajola, le torture al G8 e quella verità che manca

Il 21 luglio 2001 lo Stato italiano ha torturato impunemente centinaia di persone, violando i più elementari diritti umani alla base di qualsiasi Paese che aspiri a definirsi democratico. Lo dicono…

Pubblicato il: 08/04/2015 – 16:22

Il 21 luglio 2001 lo Stato italiano ha torturato impunemente centinaia di persone, violando i più elementari diritti umani alla base di qualsiasi Paese che aspiri a definirsi democratico. Lo dicono da quella notte d’orrore attivisti e simpatizzanti del mondo grande della sinistra, hanno iniziato a sussurrarlo presto soggetti che con la sinistra nulla hanno a che fare, ma ugualmente si sono indignati di fronte al pestaggio indiscriminato di giovani e vecchi manifestanti, lo mette oggi nero su bianco la Corte europea dei diritti umani. E i giudici di Strasburgo – all’unanimità – non solo hanno condannato la “macelleria messicana” di quella notte di quasi quattordici anni fa, ma hanno messo a nudo una questione se possibile ancor più grave: i responsabili di quella barbarie non sono stati puniti né potevano esserlo non solo perché “la legislazione penale italiana non permette di sanzionare gli atti di tortura e di prevenirne altri”, ma anche ” dalla difficoltà oggettiva della procura a procedere a identificazioni certe e al tempo stesso dalla mancanza di cooperazione da parte della polizia”. Ora, la polizia in Italia non è un organo autonomo, dipende direttamente dal Ministero dell’Interno, che in quella notte cilena era comandato da un soggetto di nome Claudio Scajola. All’epoca è stato lui – si sono fatte strappare alcune divise di alto rango – a ordinare tolleranza zero per i manifestanti. E oggi forse è il caso di iniziare a chiedersi perché.
Scajola non è un politico come tanti. E non solo perché per largo tempo ha tenuto saldamente in mano gli equilibri interni e non solo di quello che per oltre un decennio è stato il maggiore partito del Paese. Per la Procura di Reggio Calabria – che non a caso per lui ha più volte chiesto la contestazione dell’aggravante dell’articolo sette – è parte di un sistema. Non a caso, nel filone madre di Breakfast, tuttora in fase di indagine risulta insieme ad altri indagato “perché, in concorso necessario con ulteriori soggetti il cui ruolo è in corso di compiuta ricostruzione, ciascuno nella sua qualità professionale, politica ed imprenditoriale, prendono parte ad una associazione per delinquere segreta collegata all’associazione di tipo mafioso ed armata denominata “‘ndrangheta” da rapporto di interrelazione biunivoca al fine di estendere le potenzialità operative del sodalizio di tipo mafioso in campo nazionale ed internazionale”. Questa associazione su cui ancora si indaga si è messa in moto per proteggere Matacena, ma forse – e l’ipotesi anche alla luce della sentenza di oggi è lecita – potrebbe essersi attivata perché il G8 di Genova si trasformasse nella scientifica carneficina di gente inerme che è diventata. Forse a qualcuno è servito terrorizzare tanto intere generazioni che all’epoca scendevano in piazza, sotto bandiere diverse ma unite nello scopo, tanto da spezzare il cordone ombelicale che le teneva insieme. Forse era necessario mettere un punto a quelle mobilitazioni che avrebbero potuto disturbare il manovratore e soprattutto i delicati equilibri – probabilmente non solo politici – che avevano portato a convergere attorno a quel manovratore. Da troppo tempo tanto le Dda, come la Dna dicono chiaramente che i sistemi criminali che dominano questo Paese hanno un ruolo determinante anche nella definizione degli equilibri politici ed istituzionali di massimo livello. È una partita che non giocano da soli, sono variabile di un’equazione molto più complessa e che forse una mobilitazione né controllata, né controllabile avrebbe potuto mettere a rischio. E allora forse la sentenza della Corte Europa non chiude – come da più parti si è commentato – la ferita aperta in quella notte di luglio, ma svela l’infezione che cova sotto. Una malattia degenerativa che solo la verità potrebbe iniziare a curare.

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