CATANZARO La Corte d’Appello di Catanzaro ha rinviato al prossimo 9 giugno la prima udienza del processo d’appello bis a carico di padre Fedele Bisceglia e del suo ex segretario Antonio Gaudio, entrambi accusati di violenza sessuale ai danni di una suora. I due erano già stati condannati, in primo e secondo grado: 9 anni e 3 mesi di carcere per il religioso e 6 anni e 3 mesi per Gaudio.
Ma la Corte di Cassazione ha annullato le condanne rinviando gli atti alla Corte d’Appello di Catanzaro. Secondo la Suprema Corte, è necessario tener conto anche delle prove documentali prodotte dalle difese.
Gli ermellini hanno deciso per padre Fedele annullamento con rinvio ad altra sezione della Corte d’appello di Catanzaro. Per Gaudio, invece, “prescrizione per il capo N ed eliminazione di un mese di reclusione. Annullamento limitatamente al capo C e per la determinazione della pena anche in ordine al capo L. E rinvio ad altra sezione della Corte d’appello di Catanzaro”. Gaudio era accusato di violenza sessuale anche da un’altra donna e non solo della presunta violenza di gruppo a cui avrebbe partecipato assieme al religioso.
Gli Ermellini non entrano nel merito del giudizio – il cui compito spetta ora alla Corte d’appello del capoluogo -, ma ritengono che fosse stato necessario valutare il fascicolo nel suo complesso. Cioè bisognava tenere conto di altre denunce su presunti abusi subiti dalla suora, che erano state prodotte dalle difese, in una lunga e complessa memoria presentata ai giudici di secondo grado.
Nei giorni scorsi padre Fedele ha incontrato, a Cosenza, i giornalisti e oltre a ribadire la sua innocenza ha chiesto di poter tornare a dire messa perché dall’inizio della sua vicenda giudiziaria è stato sospeso a divinis dall’Ordine dei Francescani a cui appartiene.
ale. tar.
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