VIBO VALENTIA «Vogliamo ringraziare in particolare i colleghi della Provincia di Vibo, così presenti oggi in questa piazza di Roma, pieni di coraggio e di dignità nonostante cinque mesi senza stipendio per i loro figli». Così un dipendente della Provincia di Teramo, seguito da lunghi applausi, ha salutato a Roma in piazza Santissimi Apostoli i numerosi lavoratori vibonesi, e con loro i tanti altri delle Province calabresi accorsi per una grande giornata di mobilitazione nazionale promossa da Cgil, Cisl e UIl sulle Province, definite, tra tagli e caos legislativo. Da tutta Italia, e in Calabria in particolare, dipendenti che si vedono al momento senza un futuro, di fronte a un governo che non propone ancora soluzioni, nell’iter della riforma istituzionale sugli enti intermedi, ma al contrario tagli per sei miliardi che graveranno sul personale e a catena sui servizi pubblici e quindi sui cittadini. «Una gran bella manifestazione – ha dichiarato il segretario Funzione pubblica Cgil Calabria Alfredo Iorno – che ha registrato una forte presenza dei lavoratori delle Province calabresi. Auspichiamo che il governo colga questo disagio e appronti in futuro le adeguate politiche utili a risolvere le criticità che riforma Del Rio e legge di Stabilità, nonché dei confusionari tweet della ministra Madia nelle varie fasi di incontro con le relative regioni». A seguire, diversi interventi di lavoratori e rappresentanti di Cgil Cisl e Uil del pubblico impiego che hanno organizzato la manifestazione nazionale. «Renzi sta togliendo servizi pubblici alla comunità, piuttosto che intervenire sulla corruzione. Senza un’adeguata riforma delle Province, che ne sarà dalle strade, alla polizia provinciale, alla viabilità? E le scuole? Due milioni e mezzo di alunni italiani. Cento diciassette mila sezioni. La salute e la sicurezza dei nostri figli. Chi garantirà i servizi sociali, l’integrazione ai disabili, della formazione professionale?», è stato detto dal palco. «I centri per l’impiego in Italia contano poco più di ottomila dipendenti – hanno proseguito -in Germania 110 mila dipendenti nei servizi dell’impiego e la Germania spende nove miliardi di euro per riqualificare le persone e avviarle al lavoro , noi spendiamo per i servizi per l’impiego 500 milioni. Eppure il ministro Madia parla di un confronto avviato con le regioni. La cosa strana e che hanno dovuto aprire un portale sul sito della Funzione pubblica del governo, perché, tranne Liguria, Toscana e Umbria, che hanno indicato vie precise per le Province, tutto il resto – hanno concluso – è in alto mare».
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