REGGIO CALABRIA Seicentosettantasette migranti sono arrivati a Reggio Calabria, a bordo di una nave Orione della Marina Militare, impegnata nell’operazione Triton e protagonista di diversi interventi di recupero nelle scorse notti. A bordo ci sono anche i 144 superstiti del naufragio avvenuto nella notte fra domenica e lunedì al largo delle coste della Libia e salvati dall’intervento dei militari. In tanti, però, non ce l’hanno fatta.
In mare, gli uomini della Marina hanno recuperato nove cadaveri, ma – dicono i naufraghi – a scomparire, inghiottiti dalle onde, potrebbero essere stati molti di più. Uno dei nove cadaveri recuperati sarà sbarcato a Reggio Calabria. Gli altri corpi sono invece rimasti a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera, che ha proseguito le ricerche per il resto della giornata.
Sulla nave della Marina Militare ci sono 77 donne diversi bambini tra cui una neonata. Secondo il piano di riparto predisposto dalla macchina organizzativa del ministero dell’Interno, 50 verranno accolti in Lombardia, 80 in Trentino, 100 in Friuli, 50 in Emilia Romagna, 50 in Toscana, 98 in Puglia, 80 in Basilicata e 80 in Molise. In Calabria rimarranno in 90 pi i minori non accompagnati e quelli che necessitano cure ospedaliere.
Si chiama Lamlam (nome arabo il cui significato è “famiglia che si riunisce”), la piccola bimba di nazionalità eritrea nata a bordo della nave Orione della Marina Miltare, attraccata questa mattina al porto di Reggio Calabria con 677 migranti. La piccola insieme alla mamma e al papà si trova adesso all’ospedale di Reggio Calabria per gli accertamenti post parto.
Alessia Candito
a.candito@corriecal.it
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