CATANZARO A due mesi di distanza dal primo incontro, Wanda Ferro, Giuseppe Mangialavori, Domenico Tallini e Fausto Orsomarso tornano nella sede dei gruppi regionali di via Orsi, a Catanzaro, per incontrare i giornali e fare un nuovo punto della situazione politico-amministrativa della Regione Calabria. Assente, causa impedimento dell’ultima ora, il capogruppo della Cdl Francesco Cannizzaro.
Il giudizio, non potrebbe essere diversamente trattandosi di esponenti della minoranza, è impietoso: immobilismo a trecentosessanta gradi, nomine controverse, nessuna competenza o capacità di programmazione, sono solo alcuni dei pesanti rilievi mossi dall’opposizione – o almeno da una piccola parte di essa – a Mario Oliverio, alla sua giunta, alla sua maggioranza.
Inevitabile innanzitutto il riferimento alla giunta regionale che è ancora incompleta. Ed è Wanda Ferro a dare una notizia che potrebbe complicare i piani di Oliverio: «Questa giunta intanto deve darsi un tono più chiaro. Stiamo valutando di opporci alle modifiche allo Statuto regionale, stiamo decidendo se cercare i 7 consiglieri regionali necessari o chiedere direttamente un referendum sottoponendo la questione ai cittadini calabresi».
I temi trattati poi sono stati i più disparati, con al centro quello della sanità, vero nervo scoperto dell’azione di governo dopo il continuo susseguirsi di scontri tra lo stesso Oliverio e il commissario Scura. «Forti perplessità», ad esempio, sono state manifestate dai quattro in merito all’azienda sanitaria unica regionale: «Non è chiaro nulla di questo provvedimento, portato in consiglio regionale con un documento di poco più di una pagina in cui non c’è scritto nulla di concreto. Quali sono i vantaggi che ci si aspetta dall’azienda unica? Come si evita il rischio di avere un uomo solo al comando che si contrapponga o addirittura superi il ruolo di Scura? A queste domande, non abbiamo ancora avuto risposta. Vogliamo tenere alta l’attenzione sul settore sanità perché questo settore è quello in cui si concentrano i più grandi interessi e c’è bisogno quindi di chiarezza, trasparenza e rispetto delle regole», hanno spiegato Ferro e Mangialavori.
Tocca invece a Tallini mettere il sale sulle ferite del governo regionale: «Si ha la sensazione che questa precarietà quotidiana in cui versa la Regione, sia scientifica. Si continuano a nominare dirigenti facenti funzione o commissari, si scelgono burocrati noti alle cronache giornalistiche, inoltre c’è un segretario generale del consiglio regionale che, nonostante non possa continuare a ricoprire quel ruolo, è ancora lì. Senza contare poi, che nonostante i continui richiami alla legalità, Oliverio continui a violare norme e regole in molte occasioni. Una su tutte, ad esempio, la stabilizzazione diretta di una decina di Lsu con un inquadramento per il quale sarebbe stato necessario un concorso pubblico. Non dimentichiamo poi che questa giunta è nata con l’ombra simbolica della rinuncia dell’ex ministro Lanzetta ad entrare a farne parte a causa della presenza di De Gaetano»
«In Consiglio e nelle commissioni, il lavoro è pari a zero e questo immobilismo si traduce in nessuna programmazione. Come sul bilancio, per il quale siamo già ad aprile e stiamo ragionando di mese in mese. La maggioranza si muove con una diffusa superficialità. Questa maggioranza è un gruppo senza conoscenza dei problemi, senza cognizione, senza preparazione: sono dei dilettanti allo sbaraglio».
All’affondo di Tallini, fa eco Orsomarso, a cui non va proprio giù il tono che Oliverio utilizza durante i consigli regionali: «Siamo qui oggi per dare uno spaccato di quello che sta accadendo: innanzitutto vorrei dire al presidente Oliverio che non c’è bisogno di gridare in consiglio regionale, non ci facciamo certo impressionare dal tono utilizzato: “stai sereno”, mi verrebbe da dirgli parafrasando Renzi. Cominci quindi a dirci, rispetto agli annunci fatti con quel tono quasi come un piccolo Balilla, se e come intende portarli avanti. Vorremmo che si ripristinasse la normalità: nomini una giunta, nomini i direttori generali e lavora. Stanno facendo tutto ciò che non è normale, o lo è che uno possa fare tutto quello che gli pare? In una situazione di emergenza totale, tanti sacrifici fatti rischiano di andare persi. Oliverio non urli in consiglio regionale, lavori per risolvere i problemi».
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it
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