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Approvato in Commissione il Dpefr 2015/2017

REGGIO CALABRIA La seconda Commissione consiliare, “Bilancio, programmazione economiche e attività produttive, affari comunitari e relazioni con l’estero”, presieduta dal consigliere Giuseppe Aieta…

Pubblicato il: 15/04/2015 – 12:22
Approvato in Commissione il Dpefr 2015/2017

REGGIO CALABRIA La seconda Commissione consiliare, “Bilancio, programmazione economiche e attività produttive, affari comunitari e relazioni con l’estero”, presieduta dal consigliere Giuseppe Aieta (Pd), ha approvato a maggioranza il Dpefr 2015/2017 della Regione. Ad illustrare gli indirizzi programmatici, è stato il vicepresidente della giunta regionale e assessore al Bilancio, Vincenzo Ciconte. «È un momento storicamente delicato, di difficile contesto per l’economia e la società italiana – ha detto Ciconte – ma noi siamo chiamati ad operare in maniera tale da evitare conseguenze più pesanti per i dipendenti, per i lavoratori e per gli imprenditori di questa nostra regione. Ci troviamo dinanzi a questioni croniche, come il mondo del precariato come i sorveglianti idraulici, i quali da sei mesi attendono lo stipendio, e per i quali abbiamo destinato 4 milioni di euro per ripianare lo loro spettanze, solo per fare qualche esempio. Ma le difficoltà sono anche iscritte nel rapporto tra la Regione e le istituzioni locali, su acqua e rifiuti. I Comuni calabresi, anche per questioni legate a decisioni di politica economica nazionale, sono indebitati con la Regione per oltre 300 milioni di euro, che, purtroppo, sono somme che dovranno diventare esigibili».
«Dentro tale clima diffuso di difficoltà finanziarie – ha proseguito il vicepresidente della giunta regionale – questa maggioranza ed il suo presidente hanno deciso di puntare con decisione a tagliare gli sprechi, accorpando o liquidando società partecipate di vario genere entro il prossimo 31 luglio. Ciò per dare risposta immediata sulla chiarezza dei nostri indirizzi di governo a seguito di alcuni esempi di modelli di gestione di tali società partecipate i cui amministratori saranno tenuti per legge, dopo l’approvazione di questo Bilancio, a rendere preventivamente nota alla giunta regionale ogni loro iniziativa in materia di personale. La nostra regione non potrà progredire se non mettiamo in campo uno sforzo unitario per eliminare una volta per tutte clientele e favoritismi non compatibili con il Bilancio e le risorse contenute. Basta dare un’occhiata alla esiguità delle così dette “spese libere” circa 650 milioni di euro su cui è imputata la spesa di funzionamento delle istituzioni, trasporti, il diritto allo studio, e persino 10 milioni di euro per coprire i pignoramenti. Questo nostro Documento di programmazione è dunque improntato sui principi di responsabilità e trasparenza, ma anche sulla necessità di imprimere una forte accelerazione per esaltare le peculiarità e le eccellenze del territorio ai fini di uno sviluppo sostenibile, capace anche di contribuire al risanamento finanziario della Regione».
Ciconte ha poi evidenziato che «com’è noto, gli indici di crescita dell’economia calabrese sono caratterizzati dal segno negativo, da una scarsa vocazione all’internalizzazione, tutte questioni che pesano sulle potenzialità di accumulazione delle risorse da parte del nostro sistema imprenditoriale. Di converso, occorre puntare in maniera più decisa alla promozione del capitale immateriale ed a quello umano, perfezionando i nostri giovani che altrimenti prenderanno sempre più in tanti la via dell’emigrazione. C’è quindi bisogno di rivitalizzare la società calabrese nel suo complesso, una forte iniziazione di fiducia, altrimenti il rischio è di allargare ulteriormente il gap che ci divide dalle altre regioni, anche del Mezzogiorno. La giunta regionale sa bene che una svolta può venire dall’immissione di nuove risorse finanziarie nel circuito dell’economia calabrese dalla grande opportunità dei Fondi Ue, e che per il programma 2007/2013, siamo riusciti a recuperare alla spesa per 800 milioni di euro, anche se resta tanto da fare, e lo dico con spirito costruttivo anche ai colleghi della minoranza, per affermare quelle convergenze utili affinché la Calabria, da qui al 2020, non perda neppure un centesimo di quelle risorse che potranno davvero modernizzare la nostra regione».
Il vicepresidente della giunta regionale ha aggiunto che «un capitolo a parte va scritto per la sanità. Si intravvede qualche spiraglio positivo ma, di pari passo, è necessario riorganizzare con coraggio la rete ospedaliera e territoriale, ottimizzare la spesa ed efficientare le prestazioni all’utenza con l’obiettivo di abbattere i costi della migrazione sanitaria e per superare al più presto i limiti contenuti nel Piano di rientro. Al neo Commissario straordinario abbiamo già detto che è urgente e
necessario coprire i vuoti in organico da tempo ormai scoperti, con l’assunzione di almeno 500 nuove unità. Nelle more dei processi di riorganizzazione – ha ricordato il vicepresidente della giunta regionale – abbiamo proposto il superamento dell’attuale organizzazione sanitaria regionale con l’istituzione di una sola Azienda regionale, una proposta aperta al confronto politico e sociale che al centro della sua funzione dovrà però avere la riduzione di sprechi ed inefficienze».

«Voglio ringraziare – ha detto Aieta a conclusione dei lavori – i numerosi operatori economici e sindacali, i rappresentanti del mondo della cooperazione, per il contributo che hanno voluto fornire nella loro autonomia alla proposta di Bilancio 2015 della Regione. Ho potuto constatare non solo i bisogni che emergono dal mondo del lavoro, in particolare dagli agricoltori, ma la consapevolezza diffusa per una situazione finanziaria della Regione contrassegnata da evidenti e pregressi condizionamenti, peraltro, acuiti dalle indicazioni di politica economica nazionale per i noti effetti della spending review e per gli obblighi derivanti dal rispetto delle procedure a garanzia del Patto di Stabilità. La ristrettezza della disponibilità di risorse libere da vincoli – prosegue Giuseppe Aieta – rappresenta un’autentica zavorra di cui potremo liberarci solo operando con sobrietà, trasparenza, efficientando la macchina burocratica e controllando i numerosi centri di spesa. E’ una Manovra finanziaria – osserva ancora Giuseppe Aieta – direi quasi imposta dalla necessità di mantenere il Bilancio della Regione in equilibrio, tutto ciò anche per garantire servizi ed emolumenti a migliaia di calabresi. Vorrei inoltre ringraziare l’assessore al Bilancio Vincenzo Ciconte per la sua presenza costante ai lavori, ed i colleghi Nucera, Orsomarso, Neri D’Acri, Arruzzolo e Battaglia per i loro contributi al dibattito, pur nel rispetto dei ruoli politici rivestiti. Auspico, infine, che si trovi una soluzione definitiva per quel che concerne anche la corresponsione degli stipendi ai dipendenti di Arcea ed Arsac, che attendono da mesi le loro spettanze».

 

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