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Comune Reggio, gli ex giornalisti vincono la battaglia

REGGIO CALABRIA Il Tribunale di Roma, sezione lavoro, riconoscendo la natura subordinata del rapporto di lavoro tra gli ex addetti stampa del Comune di Reggio Calabria e l’ente, ha respinto l’oppos…

Pubblicato il: 16/04/2015 – 11:22
Comune Reggio, gli ex giornalisti vincono la battaglia

REGGIO CALABRIA Il Tribunale di Roma, sezione lavoro, riconoscendo la natura subordinata del rapporto di lavoro tra gli ex addetti stampa del Comune di Reggio Calabria e l’ente, ha respinto l’opposizione del Comune confermando il decreto ingiuntivo nei confronti dell’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti. Ne dà notizia il giornalista Massimo Calabrò, addetto stampa del comune di Reggio dal 2002 fino al 2010. Alla base del provvedimento del giudice Eliana Pacia, pubblicato lo scorso 9 aprile, è, come scritto, il riconoscimento della natura subordinata del rapporto di lavoro instaurato di fatto dal Comune con i giornalisti, nonostante gli stessi avessero firmato un contratto di collaborazione.

«In conclusione – scrive il giudice – deve ritenersi che l’attività svolta dai giornalisti integri un rapporto di lavoro subordinato, stante sia la presenza quotidiana di costoro presso la redazione, l’utilizzo degli strumenti di lavoro della parte opponente, l’osservanza di un orario di lavoro predeterminato ma anche l’osservanza di direttive sia di natura organizzativa sia di controllo».
«Se il riconoscimento della natura subordinata comporta come conseguenza l’obbligo per l’ente di versare gli oneri contributivi all’Inpgi, identica sorte dovrà valere anche per la parte retributiva», evidenzia Massimo Calabrò. Il riconoscimento della natura subordinata del rapporto di lavoro stabilito dal giudice apre nuove prospettive per chi aveva maturato il diritto alla stabilizzazione sin dalla Finanziaria “Prodi” del 2007, stabilizzazione che fu negata dai burocrati. «Sarà un giudice anche in questo caso – prosegue Calabrò – a spiegare per quali motivi il Comune nel 2010 fece nuovamente ricorso a contratti a tempo determinato (con procedure selettive) e non avviò la stabilizzazione degli aventi diritto, chiesta anche dal segretario del Sindacato giornalisti Calabria Carlo Parisi, nonostante il superamento degli ex addetti stampa di quello che di fatto fu un concorso a tempo determinato. Un classico caso, che adesso la normativa europea ha chiaramente definito, di ricorrente abuso dei contratti subordinati a termine della pubblica amministrazione, risarcimento del danno e soprattutto di perdita di chance».

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