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Gli "sponsor" calabresi di Renzi

LAMEZIA TERME Matteo Renzi avrà certo ringraziato calorosamente i due “Ernesti” calabresi, tra i principali sponsor del suo house organ politico. Nell’elenco dei finanziatori della Fondazione Open …

Pubblicato il: 16/04/2015 – 14:15
Gli "sponsor" calabresi di Renzi

LAMEZIA TERME Matteo Renzi avrà certo ringraziato calorosamente i due “Ernesti” calabresi, tra i principali sponsor del suo house organ politico. Nell’elenco dei finanziatori della Fondazione Open compaiono infatti anche due renziani doc come il segretario regionale del Pd calabrese Ernesto Magorno e il deputato Ernesto Magorno. I due non si sono limitati a dare un contributo simbolico. Carbone ha tirato fuori la bellezza di 12mila euro, Magorno si è fermato a 7.200. Particolarmente munifici, i due parlamentari folgorati sulla via di Firenze. Molto più generosi rispetto a pasdaran del premier sicuramente più noti di loro. Il ministro alle Riforme Maria Elena Boschi, che della Fondazione è anche segretario generale, ha sborsato “solo” 8.800 euro. Qualcosa in più per il sottosegretario e fedelissimo del presidente del Consiglio Luca Lotti, che ha messo a disposizione di Open 9.600 euro. Perfino Dario Nardella, sindaco di Firenze designato dallo stesso Renzi, non è stato così sollecito come Magorno e Carbone. Per lui l’obolo è stato di 6.660 euro. Una cifra comunque superiore rispetto a quella stanziata dai parlamentari Pd Ivan Scalfarotto (4.800) ed Ermete Realacci (4mila) e dall’eurodeputata – nonché esponente di spicco dell’inner circle renziano – Simona Bonafè (4mila). Sono, in ogni caso, briciole al cospetto dei 175mila euro messi a disposizione dall’imprenditore più gradito al premier, Davide Serra, e da Anna Barassi.
Nel sito di Open sono pubblicati i nomi dei sostenitori che hanno contribuito finanziariamente alla Fondazione dalla sua costituzione fino al 30 giugno 2014.
Il “giocattolo” di Renzi è stato costituito su iniziativa del “Comitato per la Fondazione Big Bang”, ha la sua sede legale a Pistoia e punta a «promuovere, nella cultura politica e nell’attività politica italiana, un ricambio generazionale e novità di idee». L’obiettivo della Fondazione è di «supportare ed elaborare ricerche, analisi, studi e proposte (di natura normativa, amministrativa, istituzionale, organizzativa) volte a rinnovare la società italiana, in particolare nei settori dell’economia, dell’attività amministrativa, della rappresentanza, della ricerca e dell’innovazione, dell’educazione scolastica e universitaria, della giustizia».
Magorno e Carbone hanno di sicuro fatto la loro parte.

 

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it

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