COSENZA Due assoluzioni in abbreviato e un rinvio a giudizio in ordinario. Il gup del tribunale di Cosenza, Giuseppa Ferrucci, ha assolto Elio Feraudo e Raffaele Pignataro accusati di omicidio colposo per la morte di un operaio, Vincenzo Campana. Il giovane, all’epoca dei fatti 20enne, è deceduto il 20 luglio del 2013 ad Acri, nel Cosentino, mentre montava delle luminarie allacciandole abusivamente all’impianto di pubblica illuminazione. I due imputati, oggi entrambi in pensione, erano dipendenti comunali. Nello specifico Feraudo era responsabile del settore Lavori pubblici e Pignataro era responsabile del settore Impianti di pubblica illuminazione. Feraudo e Pignataro sono stati giudicati con il rito abbreviato. Invece, un terzo indagato, Nicola Carella, titolare della ditta nella quale lavorava la vittima, ha scelto il rito ordinario. E oggi il giudice per le udienze preliminari lo ha rinviato a giudizio. Feraudo (difeso dagli avvocati Franz Caruso ed Elena Florio) e Pignataro (difeso dall’avvocato Franz Caruso) sono stati assolti per non aver commesso il fatto. Per loro, anche il pm Antonio Bruno Tridic, titolare delle indagini, ha chiesto l’assoluzione. Per la pubblica accusa, la morte del giovane sarebbe avvenuta perché stava lavorando senza gli accorgimenti di sicurezza e stava operando in modo abusivo. Il giovane sarebbe entrato in contatto diretto con i cavi e avrebbe lavorato senza guanti.
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