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Parricidio a Castrovillari, fermato il figlio

CASTROVILLARI E’ stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto Franco Saraceno, il 53enne accusato di aver strangolato il padre 80enne, Carmine Saraceno, nella loro casa di Castrovillari. S…

Pubblicato il: 16/04/2015 – 9:23
Parricidio a Castrovillari, fermato il figlio

CASTROVILLARI E’ stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto Franco Saraceno, il 53enne accusato di aver strangolato il padre 80enne, Carmine Saraceno, nella loro casa di Castrovillari. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 53enne – che è affetto da problemi di natura psichica ed è in cura nel Centro di igiene mentale di Castrovillari – nella tarda serata di ieri avrebbe strangolato il padre al termine di una lite e – come ha lui stesso riferito agli investigatori – sarebbe andato a dormire. Soltanto questa mattina, una volta sveglio si sarebbe reso conto di quanto accaduto e avrebbe tentato di togliersi la vita tagliandosi le vene ai polsi. Ma ha poi deciso di andare in ospedale e lì ha deciso di farsi prestare un cellulare e raccontare tutto ai carabinieri. Quando i militari della locale compagnia, guidati dal capitano Antonio Leotta, sono arrivati in pronto soccorso Franco Saraceno ha confessato di aver ucciso il padre. I carabinieri sono giunti sul luogo dell’omicidio e hanno trovato il corpo senza vita del padre. I due vivevano insieme da quando anni fa era morta la moglie della vittima e madre del presunto assassino.

Il movente dell’omicidio potrebbe essere legato alle continue richieste di denaro che il figlio faceva al padre. Franco Saraceno percepisce una pensione di invalidità e accusava sempre il padre e la sorella – sposata e che non vive con loro – di impossessarsi della sua pensione. Il figlio dell’anziano – secondo quanto emerso dalle indagini – era solito chiedere denaro anche in paese per comprare le sigarette o per pagarsi un caffè. Il 53enne, in passato, aveva già tentato il suicidio gettandosi da un balcone. Il padre – da quanto si è appreso – voleva che il figlio vivesse con lui e non finisse rinchiuso in qualche centro. Il presunto assassino, in un primo momento, ha confessato il delitto ai carabinieri. Ma, poi, in presenza del suo avvocato si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Dopodomani si dovrebbe svolgere l’interrogatorio di garanzia, al termine del quale il gip dovrebbe decidere se convalidare il fermo.

 

mi.mo.

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